Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Verso una legge per acquistare l'area

Fonte: L'Unione Sarda
8 marzo 2010

Ordine del giorno unitario in Consiglio regionale: la Giunta è «impegnata» a predisporre le norme che «acquisiscano il patrimonio» del colle



Acquisizione delle aree protette di Tuvixeddu «al patrimonio pubblico» e istituzione di un parco archeologico nell'area della necropoli. C'è l'accordo trasversale, il Consiglio regionale approva un ordine del giorno che «impegna la Giunta» a predisporre un disegno-progetto di legge, «insieme all'assemblea», per acquisire il patrimonio pubblico di Tuvixeddu. L'obiettivo è arrivare all'acquisizione, «anche con il concorso finanziario dello Stato», delle «ulteriori aree della necropoli del colle di Tuvixeddu, riconosciuto come bene unico paesaggistico culturale».
La Giunta è chiamata poi, «a istituire», nel colle acquisito, «un parco archeologico-ambientale di fondamentale importanza culturale ed economica per Cagliari e l'intera Sardegna».
Il documento è stato approvato in due parti, perché si ipotizzava una rottura del fronte unitario nell'Aula di via Roma. E in effetti la parte sul patrimonio pubblico è stata approvata da 53 consiglieri su 53. Il parco archeologico ha visto, invece, 6 astensioni e 6 no, a fronte di 41 sì. Ma dopo il voto, in tanti si sono affrettati a chiarire che i no sono arrivati «solo per un difetto di comunicazione interna». Qualcuno ha temuto di andare contro il parere della Giunta, che aveva sollecitato cautela nella definizione di un parco archeologico davanti alle competenze della Soprintendenza dei beni archeologici.
La risposta unitaria del Consiglio è arrivata dopo la mozione (primi firmatari Mario Bruno e Luciano Uras) presentata dal centrosinistra. E proprio il leader di Rifondazione ha apprezzato «l'impegno congiunto» tra Giunta e Consiglio «per avviare un'iniziativa legislativa che riconosca il Colle di Tuvixeddu come bene unico paesaggistico culturale».
Nel dibattito in Consiglio è intervenuto l'assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa: «Con la deliberazione di gennaio la Giunta ha voluto rimarcare l'interesse pubblico su Tuvixeddu. C'è una ferita aperta sul territorio, un'incompiuta esplicitamente destinata all'interesse pubblico». Poi c'è stata la sentenza del Consiglio di Stato che «ci impone un'accelerazione per evitare aggravi, anche ai danni delle casse regionali». La Spisa si è poi soffermato sull'«annuncio della Sovrintendenza dei Beni archeologici di Cagliari e Oristano», legato alla «verifica di nuove zone da sottoporre a vincolo». E questa è «una novità che ci spinge a trovare in fretta una soluzione. Siamo disponibili a condividere col Consiglio un percorso che, senza pregiudizi, tuteli l'interesse pubblico e quelli legittimi maturati dai privati e degni di rispetto».
Il capogruppo del Pdl Mario Diana ha fatto notare che «si può non essere d'accordo con l'attuale perimetrazione» dell'area di Tuvixeddu. «Ma deriva da un accordo di programma che può essere rivisitato se sono d'accordo le parti: il privato, la Regione, il Comune». Dal fronte Pd, Renato Soru ha osservato che «è comprensibile che l'impresa faccia i suoi interessi. Ma noi abbiamo il dovere di governare anche gli interessi privati, con l'obiettivo della tutela integrale di Tuvixeddu». Per l'ex governatore «non è troppo tardi per fare di via Is Maglias la nostra Appia antica».
Paolo Maninchedda (Psd'Az) ha sostenuto «la necessità di una legge che garantisca la nascita di un grande parco pubblico e garantisca anche gli interessi privati». Claudia Zuncheddu (Rossomori) ha parlato di Tuvixeddu come «bene unico» e «in questa vicenda ci sono responsabilità pesantissime, tra le quali quelle della Soprintendenza».

06/03/2010