Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cualbu: «Siamo disponibili a trattare»

Fonte: L'Unione Sarda
8 marzo 2010

Tuvixeddu. Conferenza stampa del numero uno di Nuova iniziative Coimpresa dopo la pubblicazione delle intercettazioni 

Il costruttore: ma la prima mossa spetta alle istituzioni

Dopo la delibera della giunta regionale del 26 gennaio l'assessorato all'Urbanistica è al lavoro per trovare una soluzione compatibile con l'accordo di programma.
La posizione è chiara. Alla base di tutto c'è un accordo di programma firmato dieci anni fa e confermato a gennaio dalla giunta regionale. Si parte da qui, sapendo che c'è una «ampia disponibilità a negoziare con le istituzioni per risolvere la questione». Sul dove si possa arrivare, cioè sui margini della trattativa, Gualtiero Cualbu non si sbilancia perché sa di «avere il diritto» dalla propria parte e per questo non sarà Nuova iniziative Coimpresa a fare la prima mossa. La società che ha iniziato a costruire sul colle di Tuvixeddu attende proposte - acquisizione delle aree da parte della Regione, permuta con altra cubatura, varie ed eventuali - e lancia un messaggio: «Il gruppo non vuole lo scontro con nessuno, l'unico obiettivo è quello di trovare una soluzione».
IL MESSAGGIO Segnali di apertura, qualche retroscena sulle intercettazioni («che mi hanno lasciato un segno»), stupore per la «battaglia forsennata» fatta in passato da Renato Soru: Cualbu, dietro un lungo tavolo rosso in una delle sale del suo T hotel, cita a memoria gli interventi di recupero portati a termine in Italia («il villaggio Mattei vicino a Cortina, la fabbrica della Peroni a Napoli»), per far capire che per lui diminuire la cubatura nei progetti di riqualificazione non è un dramma, ma ci deve essere un motivo: «Molte volte sono stato io stesso a ridurre gli interventi spontaneamente, nonostante avessi le autorizzazioni per costruire molto di più. Ma in questo caso molti parlano senza esser mai stati a Tuvixeddu». Dice tutto in quasi due ore di conferenza stampa, buona parte delle quali passate a spiegare cosa ci fosse dietro le telefonate registrate su ordine della Procura e diffuse dai giornali: «Sono state decontestualizzate. Non contenevano nulla di lesivo o penalmente rilevante».
LE INTERCETTAZIONI I giudizi sul comandante del corpo Forestale Giuseppe Delogu e sul direttore del servizio legale della Regione Giampiero Contu non sono niente di particolare: «Che non ci piacesse il loro operato lo abbiamo scritto negli atti. Poi quando uno è stanco... Ma attenzione: se il pm ha chiesto l'archiviazione ci sarà un motivo». L'incontro con Giulio Steri («È stato il nostro più grande avversario nelle cause e quando è venuto in albergo era in aspettativa da più di un mese») invece è casuale: «Io ero qui a una festa di Gavino Sanna, il pubblicitario. Trecentocinquanta persone. Mentre stavo andando via ho ricevuto una telefonata da Carlo Massidda, mio amico da 20 anni. Voleva presentarmelo, sono tornato indietro anche abbastanza infastidito. La conversazione è durata due minuti, in piedi».
LE MODIFICHE Tornando al colle di Tuvixeddu, il figlio Giuseppe ricorda che «abbiamo patito per anni la rabbia del vecchio presidente della giunta regionale». Acqua passata. Ora la premessa del discorso è questa: «Nessun progetto è perfetto e tutto si può modificare». Dopo la delibera della giunta regionale del 26 gennaio l'assessorato all'Urbanistica è al lavoro per trovare una soluzione compatibile con l'accordo di programma. L'imprenditore aspetta, anche perché sul tavolo ha 13 sentenze, tutte - tranne l'ultima - favorevoli: «Non dobbiamo essere noi a dettare i tempi. Attendiamo delle proposte dalle istituzioni. E in questo caso sono due: Regione e Comune. Alla fine del 2008 iniziammo una discussione con l'allora presidente della giunta. Ma non venne formalizzata in atti, e inoltre non ci fu il tempo tecnico per ragionare, visto che dopo qualche settimana si andò alle elezioni». Cualbu non vuole dare scadenze, men che mai ultimatum, in quella che chiama «la guerra dei vent'anni».
LA CAUSA Una delle armi a disposizione di Coimpresa però potrebbe essere l'arbitrato per il risarcimento dei danni, nati dal blocco dei cantieri: «La causa ci potrebbe essere, ma aspettiamo. Sono due cose che corrono su binari paralleli, non sono legate tra loro nella maniera più assoluta». Il costruttore non si dice spaventato dal pronunciamento del Consiglio di Stato, che chiede un'autorizzazione paesaggistica area per area. «Stiamo preparando la domanda di autorizzazione del nulla osta, ma quella sentenza non riguarda i volumi. Si riferisce invece, ad esempio, al colore delle facciate, ai materiali usati». Per Roberto Copparoni dei Verdi, intervenuto ieri alla conferenza stampa, «Tuvixeddu è un paradosso dove viene trascurato l'interesse della popolazione. Il quartiere ora non ha niente, immaginiamo cosa potrebbe avere se aprisse finalmente il parco. Il problema è stato un certo ambientalismo, visto come uso deviato del potere politico». Il promotore dell'Urban center Antonello Gregorini si stupisce di chi chiede di allargare il parco per dare continuità alla zona, «quando non esiste una continuità tra Tuvumannu e Sant'Avendrace: c'è differenza anche nella parlata». Ora Cualbu aspetterà una mossa della Regione (una è già arrivata ieri con l'approvazione di un Odg), per sbloccare il colle «da cui dipende il futuro della città».
MICHELE RUFFI

06/03/2010