Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Pronto a sacrifici per fare l’accordo»

Fonte: La Nuova Sardegna
8 marzo 2010

SABATO, 06 MARZO 2010

Pagina 8 - Sardegna 



Il costruttore Cualbu aspetta una proposta e si dichiara favorevole alla trattativa a partire dalla delibera della giunta Cappellacci



Dalle intercettazioni non emerge nessun rilievo penale, ma anche dal punto di vista morale ogni singola parola ha una spiegazione. La figlia del sovrintendente Santoni è stata selezionata tra altre otto professionalità

MAURO LISSIA

CAGLIARI. Una battaglia sul fronte della giustizia amministrativa che va avanti da cinque anni, poi l’inchiesta penale e il calderone ribollente delle intercettazioni. Ora Gualtiero Cualbu è stanco («anni di vessazioni»), dice che per Tuvixeddu è ora di trovare una soluzione «nell’interesse generale, soprattutto della città». Soluzione da discutere in fretta, perchè lo scontro è durato fin troppo: «Soru, con cui ero in buoni rapporti, ha scatenato una battaglia forsennata di cui non ho ancora capito le ragioni - scuote la testa il costruttore - ma al di là delle sentenze favorevoli mi sento sconfitto come imprenditore ed è una sconfitta che riguarda anche la città. C’è un parco da fare, ci sono servizi da dare ai quartieri ed è tutto fermo. Forse il progetto non è perfetto, d’altronde non esistono progetti perfetti. Si può migliorare, modificare, aggiornare. Ma lasciare tutto così, questo no».
Due ore davanti ai cronisti - prima che il consiglio regionale discutesse la mozione su Tuvixeddu - ed è la prima volta. Alla destra di Cualbu il figlio Giuseppe, appena più in là il fido avvocato amministrativista Antonello Rossi. Lo scenario è il quartier generale del gruppo, il T-Hotel. Vista lunga sull’orribile cittadella della musica («non l’abbiamo progettata noi») e un carteggio ordinatissimo sul tavolo: atti, documenti, mappe, ritagli di quotidiani con frasi evidenziate in giallo. Cualbu aspetta una proposta dalla Regione («pronti ad ascoltare, lo siamo sempre stati anche con Soru») e pur di chiudere la partita si dichiara disposto a riconsiderare il conto dei risarcimenti, quelli per il ritardo nella realizzazione del piano immobiliare provocato dalle iniziative della giunta di centrosinistra: «Sono questioni che viaggiano su canali diversi, stiamo valutando la possibilità di ricorrere a un arbitrato - conferma l’ingegnere - ma quando c’è la volontà di arrivare a un accordo tutti fanno sacrifici». Una certezza ripetuta come fosse un mantra: «Siamo nel pieno diritto, abbiamo tredici sentenze a favore e una sola contro ma su aspetti non sostanziali. La validità dell’accordo di programma del 2000 è stata riconfermata e non è in discussione». Come dire: possiamo andare avanti, alle tre palazzine in costruzione sul versante di via Is Maglias potrà seguire la quarta e poi il resto. «Perchè nell’annullare le ultime due autorizzazioni - spiega Giuseppe Cualbu - il Consiglio di Stato non ci ha tolto le volumetrie, ci ha solo detto che dobbiamo specificare i colori, le facciate, i dettagli degli edifici». Comunque si può trattare, partendo dalla delibera della giunta Cappellacci che garantisce sull’accordo di programma. Le aree in ballo sarebbero quelle a ridosso del «catino» di Tuvixeddu: «Dato che su Tuvumannu e il polo universitario non ci dovrebbero essere problemi, non rimane che quell’area. Ma ripeto: lo dico solo perchè se ne è parlato tanto. Non siamo noi a dover fare le proposte alle istituzioni».
Si parla del colle punico ma il rimando inevitabile è alle conversazioni registrate e pubblicate dai giornali: «Parole e situazioni devono essere lette nel contesto - spiega l’imprenditore - non si può comprendere lo scenario generale dalle singole frasi. Sono un imprenditore moralmente integro e lo sono sempre stato. Emerge che mi sono lamentato del comportamento di qualcuno? Sì, ma ci sono anche degli atti che dimostrano come ho reso pubbliche queste mie lamentele e questa mia mancanza di gradimento, al di là delle intercettazioni. Quindi - insiste Cualbu - nessun segreto, tutto alla luce del sole. Da quelle intercettazioni, è chiaro per tutti, non emerge alcun rilievo penale. Ma anche dal punto di vista morale, ogni singola parola ha una spiegazione». Su Giulio Steri, che gli ha presentato un giudice del Tar: «E’ stato uno dei nostri più grandi avversari nella controversia per Tuvixeddu, era in aspettativa dall’avvocatura dello stato e quel magistrato apparteneva a una sezione estranea a quella che giudicava sui nostri ricorsi».
Secca la smentita di fronte ai sospetti manifestati dalla Procura nell’inchiesta penale per corruzione, chiusa con una richiesta di archiviazione: «La figlia del sovrintendente archeologico Vincenzo Santoni è stata selezionata fra altre otto professionalità». Tutto limpido anche a Napoli, dove Cualbu è stato accusato di aver messo a libro paga la figlia del vicesindaco per ottenere l’appalto della ristrutturazione dell’ex stabilimento Peroni: «Mai assunta, neppure la conosco. Il vicesindaco ha presentato una querela e si vedrà come sono andate le cose». Cualbu ha in mente tutto tranne i dialoghi con alcuni politici del centrosinistra - non trascritti dalla Procura - che avrebbero garantito l’appoggio elettorale a Cappellacci: «Non è una cosa che mi interessa, comunque non ricordo». Mentre il brindisi alla vittoria del centrodestra è agli atti, immortalato in una foto: «Dopo anni di vessazioni - risponde il figlio - mi pare normale che si sia espresso un po’ di sollievo».