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Cagliari premia Orgosolo

Autore: Paola Perria,
6 marzo 2009, 13:10
La filatrice Maria Corda vince il premio “Donna Sarda” del 2009.

Da 200 anni le donne della sua famiglia si tramandano l’antica e preziosa arte della seta. Dall’allevamento dei bachi alla filatura, per arrivare al manufatto finito: su lionzu, ovvero il bellissimo copricapo che incornicia il volto delle donne di Orgosolo e che costituisce uno degli elementi più ammirati ed eleganti del costume tradizionale femminile. Maria Corda, orgolese, ultimo ramo di una generazione di straordinarie filatrici, è la Donna Sarda del 2009, scelta, tra tante, dalla giuria del Lioness Club di Cagliari, filiale femminile del Lyons Club, che organizza il Premio Donna Sarda dal 1987.
La cerimonia di premiazione, svoltasi nell’aula consiliare del Comune, alla presenza del sindaco di Cagliari Emilio Floris e della Presidente del Lioness Club, Michela Peretti, è stata l’occasione per celebrare, a ridosso dell’8 Marzo, una delle tante attività femminili che, grazie alla sapienza tramandata di generazione in generazione, mantengono vive le tradizioni dell’isola.

“Sono doppiamente lieto oggi nel consegnare questo premio – ha commentato il sindaco – intanto perché anche quest’anno il Lyons Club ha scelto il nostro Palazzo Municipale come sede per la premiazione, scelta costantemente rinnovata dal 2001, poi perché la vincitrice, la sig.ra Maria Corda, rappresenta un settore, quello della tessitura, in cui il rispetto della tradizione ha una rilevanza assoluta. Questo è importante, perché è grazie a donne come lei che la Sardegna può continuare ad essere riconosciuta ed ammirata per i suoi manufatti eccellenti e unici”.

Semplice, simbolica, la targa che, dalle mani del sindaco, è passata a quelle della premiata, a testimonianza proprio della modestia del lavoro femminile, spesso in ombra rispetto ad altre attività, ma fondamentale. “Faccio il mio lavoro con amore e con piacere – ha spiegato Maria Corda – come l’ho appreso da mia madre. Allevo i bachi in casa, una specie autoctona di Orgosolo, riconosciuta e certificata dall‘Istituto di bachicoltura di Padova, e seguo tutta la filiera, inclusa la coloritura, per arrivare alla creazione de su lionzu, un copricapo elegante, difficile da indossare bene, che va preservato ed amato come vanno preservati e amati i nostri costumi tradizionali, che ci rappresentano tanto quanto la nostra lingua”.

Le donne di Orgosolo sono le uniche, nell’isola, a possedere il segreto dell’arte della filatura della seta, effettivamente una stoffa poco presente tra quelle normalmente utilizzate per la confezione degli abiti tradizionali nel resto della Sardegna. Su lionzu è costituito da un’unica fascia di tessuto che viene sapientemente avvolto intorno al viso. L’unico colorante utilizzato è lo zafferano, che dona una tonalità di giallo intensa, usato per tingere sa trama, mentre s’orditu, ovvero la base del filato, viene lasciato crudo, nel suo colore naturale.
Tra le vincitrici delle precedenti edizioni del premio “Donna Sarda” figurano i nomi di Maria Giacobbe (1988), Giusy Devinu (1992), Maria Carta (1993), Maria Crespellani (2001), Anna Tifu (2007), Milena Agus (2008).

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