Per raggiungere un obiettivo – in questo caso riportare il Cagliari Calcio a casa, nella propria città, davanti ai propri tifosi – è necessario lavorare seriamente. Quello che non serve, di sicuro, è mantenere costantemente alta la tensione: soprattutto quando entrambe le parti, il Comune e la Società, conoscono l'impegno che i rispettivi dirigenti e tecnici stanno ponendo per ottenere il risultato.
Non c'è polemica, in queste righe, ma non possiamo accettare in nessun modo che qualcuno metta in dubbio lo sforzo che questa Amministrazione sta mettendo in campo per riportare il Cagliari al Sant'Elia.
Abbiamo modo, volendolo, di smentire con documenti il comunicato stampa diffuso ieri sera dal Cagliari Calcio in cui si accusa il Comune di ritardi e inadempimenti vari. Non lo facciamo ora per evitare che quella tensione, che non è l'Amministrazione a voler tenere alta, aumenti ancora. Ma nessuno chieda al Comune - che gestisce soldi pubblici, dei cittadini e quindi anche dei tifosi - di non prestare tutta l'attenzione che merita alla convenzione che ci accingiamo a firmare.
Da qui a quella firma – mentre aspettiamo dalla Società che venga integrata la parte di progetto sui lavori di loro competenza, avendo noi inviato la bozza di convenzione e il capitolato dei lavori – chiediamo al Cagliari Calcio la massima serenità: è la via più semplice per riportare nel più breve tempo possibile la squadra a casa.
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