Eventi

Teatro Massimo. "La panne"

2 marzo 2009, 08:23
Ovvero La notte più bella della mia vita, da mercoledì 4 marzo all'8 marzo a Cagliari.

La panne
di Friedrich Dürrenmatt

ovvero
La notte più bella della mia vita
adattamento di Edoardo Erba

con
Roberto Tesconi,Franz Cantalupo , Lidia Giordano
e con la partecipazione di Lombardo Fornaia
scene di Andrea Taddei
costumi di Silvia Polidori
regia di Armando Pugliese

Lunedì 2 marzo 2009 (in replica martedì 3 marzo 2009) alle ore 21.00 dal Teatro Verdi di Sassari prende il via la breve tournèe de La panne- La notte più bella della mia vita di Friedrich Dürrenmatt, adattamento di Edoardo Erba, protagonisti Gianmarco Tognazzi e Bruno Armando, in scena con Roberto Tesconi, Franz Cantalupo, Lidia Giordano e con la partecipazione di Lombardo Fornaia. Regia di Armando Pugliese.

Da mercoledì 4 marzo 2009 a domenica 8 marzo 2009 lo spettacolo sarà al Teatro Massimo di Cagliari.

L’orario d’inizio degli spettacoli per il Teatro Massimo di Cagliari è il seguente:
Mercoledì 4 marzo 2009 ore 21.00
Giovedì 5 marzo 2009 ore 17.00 e ore 21.00
Venerdì 6 marzo 2009 ore 17.00 e ore 21.00
Sabato 7 marzo 2009 ore 21.00
Domenica 8 marzo 2009 ore 19.00

Biglietti
Platea file 1-12: intero € 26 ridotto € 20
Platea file 13-28: intero €22 ridotto €16
Galleria: intero € 16 ridotto € 12
Palchi: unico €16

LO SPETTACOLO
Un banale incidente, l’automobile in panne, costringe Alfredo Traps- rappresentante di tessuti- ad una sosta indesiderata. Cercando aiuto trova ospitalità a casa di un vecchio giudice in compagnia di due amici, un pubblico ministero e un avvocato in pensione che gli spiegano, con l’intento di coinvolgerlo, il loro unico passatempo: ricelebrare alcuni importanti processi storici come quello a Socrate, a Gesù e a Federico di Prussia. Tra una bottiglia di vino e l'altra, Traps si ritrova imputato in un vero e proprio processo e, in un'atmosfera sempre più inquietante, il gioco si fa realtà: il protagonista parla, si confessa, la sua vita mediocre sembra acquistare improvvisamente risvolti inaspettati; si scopre che Traps ha effettivamente compiuto un delitto divenendo l’amante della giovane moglie del suo principale che, avvertito anonimamente dell’accaduto dallo stesso Traps, è morto a causa di un infarto. Il delitto di Traps è il frutto di una mente assolutamente innocente e inconsapevole; la sua cattiveria è originaria e, come tale, esente da sensi di colpa a meno che qualcuno non intervenga a fargli notare che ha compiuto un delitto, a fare emergere i ricordi dalla nebbia di un passato neppure così tanto remoto, come hanno fatto i suoi commensali che lo hanno ospitato processandolo, come fanno con tutti gli ospiti che si trovano ad avere. E così raccontando le vicende della propria vita, rivelando il mistero del suo successo economico, Traps si trova di fronte alla prova della sua colpevolezza e si autoinfligge la condanna a morte che gli era stata sanzionata per gioco. Per Dürrenmatt, quindi, siamo tutti colpevoli: il racconto ne è soltanto la dimostrazione attraverso il paradosso.

La panne. Una storia ancora possibile (1956) di Friedrich Dürrenmatt è uno dei romanzi brevi più significativi in cui lo scrittore svizzero indaga le passioni e i sentimenti umani . Il testo, riproposto in teatro con la sapiente regia di Armando Pugliese, assume contemporaneamente i toni cangianti del leggero, del comico, dell'angosciante, del tragico e coinvolge lo spettatore nello stesso modo in cui cattura il protagonista. Il tema dominante è il conflitto dell'individuo con un mondo intimo, mostruoso ed ignoto, comune a tutti noi.
Friedrich Dürrenmatt fu scrittore, drammaturgo e pittore. Dopo la Seconda guerra mondiale, ispirato dalla lettura di Lessing, Kafka e Brecht, iniziò a scrivere racconti brevi e pièces teatrali. Le sue prime opere sono ricche di elementi macabri e oscuri, trattano di omicidi, torture e morte. Insieme al connazionale Max Frisch è stato protagonista del rinnovamento del teatro di lingua tedesca, trattando in chiave grottesca i problemi della società contemporanea e smascherando le meschinità nascoste dalla facciata perbenista e borghese della società svizzera.

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