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Il Treno della Memoria, un viaggio nella Storia per 110 ragazzi sardi

Autore: Claudia Piras,
6 marzo 2013, 14:43
Il Comune di Cagliari partecipa all'iniziativa che contribuisce alla sensibilizzazione delle giovani generazioni sui drammi della Seconda Guerra Mondiale.

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Dopo le presentazioni di Nuoro e Sassari, giunge a Cagliari la conferenza stampa del Treno della Memoria. Alla presenza del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, e di una corposa rappresentanza degli enti locali e delle associazioni partner, si è parlato del progetto educativo che ha già coinvolto 10000 giovani da tutta Italia e che dal 2012 è arrivato anche in Sardegna.

Il sindaco Zedda, dopo aver ringraziato i presenti, ha illustrato lo spirito dell'iniziativa “Sono i giovani che hanno bisogno di conoscere e di non negare quelli a cui serve partire, quelli più turbolenti o con un percorso di vita difficile. Il significato più importante è di far crescere la sensibilità in chi rischia di non potersela formare autonomamente. In questo senso è fondamentale la presenza del Direttore dell'Istituto Penale Minorile di Quartucciu, Giuseppe Zoccheddu.” I ragazzi provenienti da Cagliari saranno in tutto 14, di cui 8 direttamente finanziati dal Comune.

L'Istituto di Quartucciu ha partecipato anche alla prima edizione sarda del Treno della Memoria con due ragazzi in permesso premio, mentre quest'anno sarà presente con un giovane detenuto. Il direttore Zoccheddu ha evidenziato che “Sono esperienze fondamentali per la rieducazione e il reinserimento. I ragazzi scelti sono quelli che si trovano nella posizione giuridica ma anche personale per poter vivere l'esperienza nel modo migliore.”

Il viaggio inizierà all'alba di domani mattina e durerà cinque giorni, la tappa fondamentale sarà Cracovia , con la visita al ghetto ebraico e agli ex campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz e Birkenau. Franco Uda, Presidente regionale dell'Arci Sardegna, ha parlato della fruttuosa collaborazione tra associazioni e pubblica amministrazione “Questo progetto non sarebbe andato in porto senza l'ausilio pubblico. E' un'iniziativa educativa che non mira a creare nuovi storici ma nuovi cittadini. I testimoni oculari di quel periodo stanno venendo a mancare, i giovani facciano di questo un impegno civile e democratico.”

Il progetto ha avuto una realizzazione complessa e ha visto la partecipazione di giovani educatori che hanno girato la Sardegna con 12 incontri di formazione preventiva, vissuti dai partecipanti , che hanno un'età compresa tra i 18 e i 25 anni, come un momento di scambio tra pari e non di imposizione dall'alto. Un gioco di squadra tra associazioni e istituzioni, per favorire l'inizio di un percorso di riflessione e responsabilizzazione delle giovani generazioni. 

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