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Cagliari finestra aperta della Sardegna

Autore: Francesca Cossu,
12 dicembre 2008, 13:05
Presentato il volume “Storia della Cagliari multiculturale tra Mediterraneo ed Europa”.

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Cagliari città tollerante, multietnica e multiculturale: è il quadro che emerge dalle pagine del volume “Storia della Cagliari multiculturale tra Mediterraneo ed Europa” patrocinato dal Comune di Cagliari e dalla Provincia di Cagliari e presentato ieri sera presso la sala consiliare del Municipio di via Roma nel corso di una conferenza stampa presieduta dal sindaco Emilio Floris.

Il volume si avvale del contributo di illustri personaggi del panorama genealogico e nasce per volontà del Centro Sardo di Studi Genealogici, pubblicato da AM&D Edizioni per la collana Agorà. Raccoglie le testimonianze di un più radicato interesse che prosegue nel tempo e racchiude tra le sue pagine gli atti affrontati nel corso della “Giornata di Studi” che si tenne a Cagliari nel 2007 sul tema “Immigrazione a Cagliari sino al XX secolo”.

“La tolleranza e l’apertura - commenta il sindaco Emilio Floris che ha curato la parte introduttiva del libro - sono più che mai necessarie nella Cagliari dei nostri giorni che grazie a queste antiche origini e al suo nuovo dinamismo si candida ad un ruolo di primo piano tra Europa, Mediterraneo e Africa”.

La città è stata, infatti, testimone nei secoli di un flusso continuo di persone provenienti da ogni parte dell’Italia e dell’Europa: Lombardia, Piemonte, Francia, Svizzera, Gran Bretagna, Liguria, Catalogna, Aragona…“e Cagliari - continua Emilio Floris - ha saputo digerire tutte queste presenze forestiere non solo sardizzandole ma soprattutto ottenendo da loro un enorme scambio culturale ed economico, in quanto per iniziativa di questi imprenditori venuti dal mare si sono instaurate nella città tante figure professionali ma anche strutture architettoniche che esistono tuttora. Il Largo Carlo Felice è un chiaro esempio di questo processo, testimone della realtà aristocratica che si instaurò nel corso dell’Ottocento”.

Contestare l’immagine non convenzionale della cagliarità nel processo di interpretazione del rapporto tra Cagliari, l’Italia e l’Europa in un ottica che tende a rivalutare le considerazioni storicamente condivise che riguardano il concetto di integrazione, tolleranza e crescita nel capoluogo sono i punti cardine del libro che ci riporta nella storia dell’accoglienza di Cagliari e rappresenta “un doveroso omaggio a tutti gli immigrati che con appassionato coinvolgimento hanno arricchito la città - commenta Gianni Filippini, editorialista dell’Unione Sarda - ma vuole essere anche e soprattutto un ringraziamento ai cagliaritani che tanto merito hanno avuto per far si che avvenisse questo prezioso scambio tra culture”.

Tra gli autori del libro spiccano nomi il cui rigore scientifico è ampiamente riconosciuto. Da Lorenzo del Piano a Paola Fadda, da Vittoria del Piano al compianto Giacomino Zirotti scomparso nel Gennaio 2007, che ha sviluppato il tema dell’immigrazione dei Barbaricini a Cagliari nel periodo sabaudo, Marcello Schirru ha proposto un saggio sugli ingegneri militari piemontesi nella Sardegna del Settecento e Carlo Pillai che invece ha sviluppato la questione della comunità ebraica presente in Sardegna dall’antichità al Medioevo.

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