Si è chiusa domenica 10 giugno la quarta edizione di “Leggendo Metropolitano”, festival internazionale di letteratura, che ha richiamato nello storico e suggestivo quartiere di Castello, a Cagliari, oltre 12mila presenze in 5 giorni.
Gli ospiti nazionali e internazionali, che si sono confrontati con il pubblico nei 18 incontri promossi sul tema ''Il Tempo.com Presente'', sono stati oltre 40.
Il festival si è svolto in quattro spazi: via Santa Croce, piazzale Bastione Saint Remy, piazza Carlo Alberto e i Giardini pubblici. Tutti gli appunatmenti sono stati seguiti dal pubblico con interesse e partecipazione.
Da citare per la simpatia e la leggerezza, con cui ha affrontato il tema del festival, Bruno Gambarotta, ma anche Peter Cameron che si è confrontato con il pubblico con delicatezza e gentilezza. Emozionante e toccante è stato l'incontro “Gli altri che siamo noi”, sul tema della letteratura e delle radici.
Particolarmente illuminante e altamente formativo l'appuntamento con il premio Nobel e Wolf per la chimica Richard Ernst, che ha intrattenuto tantissimi giovani, accorsi giovedì scorso nel piazzale del Bastione di Saint Remy, nonostante il forte vento. Particolarmente suggestivo l'incontro di venerdì sera con Margherita Hack, protagonista indiscussa insieme alle “stelle”. Piazzale del Bastione gremito sabato sera per l'intenso e coraggioso l'intervento pubblico del magistrato Nicola Gratteri e, ieri, per l'appuntamento con lo scrittore israeliano Amos Oz, che ha chiuso la quarta edizione del festival.
“Leggendo Metropolitano” è stato curato dell’Associazione Prohairesis, con la direzione artistica di Saverio Gaeta e la collaborazione della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Cagliari, dell’Agenzia regionale per il Lavoro, dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari e del Cedac.
Il direttore artistico del festival, Saverio Gaeta, fa un bilancio della manifestazione sottolineando che: «il successo di pubblico di questa edizione è la prova che “Leggendo Metropolitano”, da quattro anni a questa parte, rappresenta sempre di più un appuntamento irrinunciabile non solo per i cagliaritani ma per tutta la Sardegna. Le presenze, rispetto alla precedente edizione, sono state confermate e superate. Nei cinque giorni del festival, la stima è stata in totale tra le 12 e le 15 mila persone.
Leggendo Metropolitano dimostra sempre più di essere una manifestazione capace di catalizzare l'attenzione a livello nazionale. E lo anche dimostrano i dati dello streaming degli eventi. La particolarità di essere uno dei pochi eventi in cui il cuore stesso è il tema dato, genera dibattiti, confronti, riflessioni che non si estinguono con la conclusione dell'evento stesso.
L'obiettivo di “Leggendo metropolitano” è di portare Cagliari e la Sardegna ad essere promotori di un circuito virtuoso di idee e di opinioni che si espandono, con la forza di tematiche attuali, immediate e urgenti. L'attestato di stima ricevuto dal pubblico, dagli ospiti, dagli editori e da tutti gli addetti ai lavori, dimostra che la strada è spianata. Dispiace però che proprio nelle ore concitate del festival si venga a scoprire che, una manifestazione che ha un incontro il cui focus è la cultura e lo sviluppo (il massimo dibattito che scaturisce dal manifesto de Il Sole 24 ore), che ha in programma personaggi come Peter Cameron, Bruno Gambarotta, Gianni Vattimo, Richard Robert Ernst, Margherita Hack, Amos Oz, Ugo Mattei, Nicola Gratteri, venga relegata dall'assessorato al turismo in una fantomatica serie C di eventi. Pena di essere di fascia C è la totale esclusione dal contributo regionale per il turismo. Ciò non può che lasciarci perplessi. Quale può essere il criterio insensato, arbitrario, scellerato secondo cui una manifestazione di questo calibro, per l'importanza di ospiti e impatto mediatico a livello nazionale, non viene considerata di fascia A? Ritengo che i contributi non si debbano ottenere solo per una questione di anzianità, se è davvero questo il criterio di valutazione, ma per merito e capacità di proporre progetti e programmi validi. In una Regione che ha un così alto tasso di giovani disoccupati non si è finanziati perché non si è sufficientemente “anziani” e, quindi, si ha neppure l'opportunità di diventarlo in maniera decorosa. Ci sono eventi con programmazioni indubbiamente inferiori alla nostra, con visibilità e pubblico nettamente inferiori ai nostri – ricordiamo a tutti che il bacino di Cagliari rappresenta un terzo della popolazione sarda –, che vengono arbitrariamente posizionati dall'assessorato regionale al Turismo in fascia A e B. La domanda, a questo punto, sorge spontanea: che tipo di immagine si offre della Sardegna? Con quali eventi ci presentiamo per cercare di attirare i turisti in Sardegna anche nei periodi di bassa stagione?».
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