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GAP – Gioco d'Azzardo Patologico di e con Stefano Ledda a Cagliari

9 febbraio 2012, 08:37
Rassegna Cagliari a Teatro. Sabato 11 febbraio - ore 21 e domenica 12 febbraio - ore 19 Auditorium Comunale – piazza Dettori.

CAGLIARI A TEATRO 2012
con il coordinamento della Scuola d'Arte Drammatica di Cagliari
in collaborazione con Akròama - Teatro Stabile di Innovazione e Ricerca della Sardegna

Teatro del Segno

“GAP – Gioco d'Azzardo Patologico”
di e con Stefano Ledda
CAGLIARI – Auditorium Comunale – piazza Dettori
sabato 11 febbraio
- ore 21
domenica 12 febbraio - ore 19

lunedì 13 febbraio – ore 9.30 matinée per le scuole nell'ambito del progetto “Rovinarsi è un gioco” 2012 con incontro dibattito con gli esperti del Ser.D di Cagliari e dell'AssiGAP

Baluginii allucinati e l'ipnotico tintinnio delle monete scandiscono l'inizo di un viaggio agli inferi attraverso la facile e pericolosa seduzione del gioco, il sottile piacere del rischio: si apre il sipario su “GAP – Gioco d'Azzardo Patologico”, in scena sabato 11 febbraio alle 21 e domenica 12 febbraio alle 19 all'Auditorium Comunale di Piazza Dettori a Cagliari per la rassegna “Cagliari a Teatro” e ancora lunedì 13 febbraio alle 9.30 nell'ambito del Progetto Scuole “Rovinarsi è un gioco” 2012 (con il patrocinio della ASL 8).

La pièce del Teatro del Segno, ideata, scritta e interpretata dall'attore e regista Stefano Ledda disegna un itinerario drammatico e amaro nei labirinti della mente e del cuore di un uomo vittima di una delle moderne forme di “dipendenza” psicologica più subdole, perché mascherata dall'apparenza di un innocuo passatempo. Una storia “semplice”, summa di molte vite si dipana dall'iniziale, quasi casuale tentazione di sfidare la sorte fino alla perdita di controllo, alla scoperta della propria fragilità davanti all'ossessione che svuota di senso l'intera esistenza.

Un intenso monologo, diario in pubblico di una discesa nell'abisso, il perdersi e il faticoso ritrovarsi  per uno spettacolo scarno e efficace che mette a nudo le ferite dell'anima, nel cartellone di “Cagliari a Teatro”,  la rassegna realizzata - all'Auditorium Comunale di Piazza Dettori a Cagliari - con il coordinamento della Scuola d'Arte Drammatica di Cagliari e il sostegno del Comune e della Regione in collaborazione con Akròama - Teatro Stabile di Innovazione e Ricerca della Sardegna.

“GAP – Gioco d'Azzardo Patologico” - oltre alle due repliche serali – sarà in scena lunedì alle 9.30 all'Auditorium di piazza Dettori (in collaborazione con la Scuola d'Arte Drammatica) in una matinée per le scuole (info e prenotazioni: 070.680229 – 342.0011519  uff.distribuzione@teatrodelsegno.com ) che si inserisce nel progetto “Rovinarsi è un gioco” 2012, con il patrocinio dell'ASL 8,  che si rivolge agli studenti nel divulgare la conoscenza di un problema sempre più diffuso e scottante attraverso il linguaggio del teatro e il confronto con gli esperti.

Nell'imperversare di réclames su “classiche” e nuove forme “tecnologiche” di gioco d'azzardo – dalle onnipresenti slot machines al poker e le roulettes virtuali, ai vari “Gratta e vinci” e “Win for Life”, piuttosto che le estrazioni del Lotto e Superenalotto et similia ricorre l'idea del divertimento “innocente”. Ma è proprio l'acuirsi delle difficoltà economiche – anche come effetto collaterale del reiterato tentar la fortuna – ad incrementare (paradossalmente ma non troppo) il giro d'affari legato al gioco d'azzardo; una linea esilissima separa il brivido del rischio dall'inizio della catastrofe, quando l'urgenza di scommettere ancora e ancora e ancora – magari per “rifarsi” delle perdite - prevale sulla ragione. E sugli affetti. Si fa bisogno compulsivo, irrefrenabile, spietato. Inizia la spirale dei debiti, delle bugie, dei sotterfugi. Fino agli estremi della violenza.

Un fenomeno apparentemente marginale che in realtà dilaga e colpisce fasce sempre più ampie della società, facendo leva magari su insicurezze, fallimenti, banale avventatezza: ormai il “gioco d'azzardo patologico” rientra tra le dipendenze senza sostanze, non è solo una privata ferita dell'anima, ma un'emergenza sanitaria, una malattia riconosciuta e – fortunatamente - curabile.

In questo senso il progetto “Rovinarsi è un gioco” mira a divulgare non solo la pericolosa incidenza del fenomeno in particolare tra i giovani – target di riferimento privilegiato del gioco d'azzardo tecnologico e “virtuale” - partendo dall'impatto emotivo di uno spettacolo teatrale per innescare una riflessione e una discussione con gli esperti (per la data cagliaritana, sotto l'egida dell'ASL 8 parteciperanno medici, assistenti sociali e psicologi del Ser.D (Servizio Dipendenze ) di Cagliari e gli esperti dell’ AssiG.A.P. (Associazione sarda per lo studio e gli interventi sul Gioco d’Azzardo Patologico).

Lo spettacolo
Una macchina da videopoker,
un manichino, sette tazze da caffè, e una porta raccontano la vita di un giocatore, scandita, nel quotidiano, dal tintinnio sordo di tre monete agitate nervosamente in una mano. Segni brevi ed essenziali che trasformano il “passatempo innocuo” del videopoker in dipendenza patologica.
Una storia reale, fatta di nomi, mogli, posti di lavoro, figli, amicizie, tratta da nove mesi di ricerche documentali, di studio e di interviste.
Un  linguaggio diretto, asciutto con nodi freddi e reali di una storia-vita, che, “accadendo” sul palcoscenico, racconta la claustrofobia ciclica della dipendenza.

G.A.P., Gioco d’Azzardo Patologico, perno centrale del progetto “Rovinarsi è un gioco”, gode del patrocinio di: A.GIT.A (Ass. nazionale degli ex Giocatori d'Azzardo e delle loro famiglie),Consulta Nazionale Antiusura e del Ministero delle Politiche Sociali, dell' ASSI.GAP  ( Ass. Sarda per lo Studio e gli Interventi sul Gioco d'Azzardo Patologico).

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