Saltando alcuni passaggi del lungo e complesso iter che porta spesso a perdere di vista il prezzo di alcuni prodotti, si può riuscire ad avere un risparmio per il consumatore finale e creare la massima soddisfazione negli operatori del mondo ortofrutticolo, alimentare e dei prodotti tipici? Evidentemente la risposta è positiva secondo l’Amministrazione Comunale di Cagliari e le associazioni di categoria, che hanno lanciato la sperimentazione dell’iniziativa “La Terra e La Piazza”, mostra mercato allestita a partire da sabato in Via Po, angolo Viale Elmas.
Una sperimentazione che, presentata questa mattina nel Municipio di Cagliari dall’Assessore alle Attività Produttive Paolo Carta e dal Sindaco Emilio Floris, partirà con la presenza di 20 stand in un’area di 1000 mq attrezzata per la vendita e la degustazione dei prodotti. Vino, olio, formaggi, miele, frutta e verdura, e nelle prossime settimane anche prodotti ittici e agnello. Inoltre è prevista la vendita con consegna a domicilio o sul luogo di lavoro, con la possibilità di usufruire di sconti per i gruppi di acquisto.
“E’ importante – ha commentato Emilio Floris – che la città vada incontro alla campagna. E’ una promozione educativa, in quanto ci riabitua a un consumo legato alla stagionalità dei prodotti, la cui provenienza sarà prevalentemente dal Campidano. Si tratta di un’esperienza che è già stata fatta da altri comuni, sia in Sardegna che in Italia.”
“Non ci sarà concorrenza con i mercati civici – ha aggiunto l’Assessore alle Attività Produttive Paolo Carta – sarà un modo alternativo per porre rimedio all’attuale crisi economica e, se avrà successo, porterà alla nascita di un mercato stabile”.
L’iniziativa, patrocinata dall’Amministrazione Comunale, è curata dalla Uimec (l’organizzazione dei coltivatori diretti della Uil) con la collaborazione di altre associazioni di produttori e consumatori: l’Asab (agricoltura biologica), l’Agci (cooperative del settore agricoltura e pesca), e l’Adoc (difesa e orientamento dei consumatori). Qualità, dunque, ma anche consumo consapevole e certezza della provenienza, con un occhio di riguardo per l’agricoltura biologica e per i prodotti DOC, DOP e IGP. E ovviamente un prezzo equo, legato anche alla presenza di legumi non imballati e vino e olio sfusi.
“La nostra è un’iniziativa di valore economico, sociale e culturale – ha spiegato il responsabile dell’Uimec Ignazio Cirronis – che vuole essere un momento di incontro. Organizzeremo infatti anche dei percorsi didattici per le scuole. E soprattutto, ci impegneremo a rilevare e monitorare i prezzi”.
Nessun commento