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La Terra e La Piazza

Autore: Francesco Fuggetta,
19 novembre 2008, 13:59
Da sabato mostra-mercato con vendita diretta dal produttore al consumatore.

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Saltando alcuni passaggi del lungo e complesso iter che porta spesso a perdere di vista il prezzo di alcuni prodotti, si può riuscire ad avere un risparmio per il consumatore finale e creare la massima soddisfazione negli operatori del mondo ortofrutticolo, alimentare e dei prodotti tipici? Evidentemente la risposta è positiva secondo l’Amministrazione Comunale di Cagliari e le associazioni di categoria, che hanno lanciato la sperimentazione dell’iniziativa “La Terra e La Piazza”, mostra mercato allestita a partire da sabato in Via Po, angolo Viale Elmas.

Una sperimentazione che, presentata questa mattina nel Municipio di Cagliari dall’Assessore alle Attività Produttive Paolo Carta e dal Sindaco Emilio Floris, partirà con la presenza di 20 stand in un’area di 1000 mq attrezzata per la vendita e la degustazione dei prodotti. Vino, olio, formaggi, miele, frutta e verdura, e nelle prossime settimane anche prodotti ittici e agnello. Inoltre è prevista la vendita con consegna a domicilio o sul luogo di lavoro, con la possibilità di usufruire di sconti per i gruppi di acquisto.

“E’ importante – ha commentato Emilio Floris – che la città vada incontro alla campagna. E’ una promozione educativa, in quanto ci riabitua a un consumo legato alla stagionalità dei prodotti, la cui provenienza sarà prevalentemente dal Campidano. Si tratta di un’esperienza che è già stata fatta da altri comuni, sia in Sardegna che in Italia.”

“Non ci sarà concorrenza con i mercati civici – ha aggiunto l’Assessore alle Attività Produttive Paolo Cartasarà un modo alternativo per porre rimedio all’attuale crisi economica e, se avrà successo, porterà alla nascita di un mercato stabile”.

L’iniziativa, patrocinata dall’Amministrazione Comunale, è curata dalla Uimec (l’organizzazione dei coltivatori diretti della Uil) con la collaborazione di altre associazioni di produttori e consumatori: l’Asab (agricoltura biologica), l’Agci (cooperative del settore agricoltura e pesca), e l’Adoc (difesa e orientamento dei consumatori). Qualità, dunque, ma anche consumo consapevole e certezza della provenienza, con un occhio di riguardo per l’agricoltura biologica e per i prodotti DOC, DOP e IGP. E ovviamente un prezzo equo, legato anche alla presenza di legumi non imballati e vino e olio sfusi.

“La nostra è un’iniziativa di valore economico, sociale e culturale – ha spiegato il responsabile dell’Uimec Ignazio Cirronis – che vuole essere un momento di incontro. Organizzeremo infatti anche dei percorsi didattici per le scuole. E soprattutto, ci impegneremo a rilevare e monitorare i prezzi”.

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