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Fate, streghe e spiriti burloni

Autore: Paola Perria,
17 novembre 2008, 12:19
Leggende della tradizione popolare in biblioteca.

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Ci sono leggende che si perdono nella notte dei tempi. Storie nebbiose, arcane e misteriose che pure appartengono al nostro sostrato culturale più antico e affascinante.
Protagonisti di queste leggende, tramandate rigorosamente per via orale, sono spiriti malandrini, o vecchie streghe un po’ cattivelle, o fate dalle minuscole dimensioni che abitano casette scavate nella roccia viva… Stiamo parlando di Janas, Cogas e Maskinganna, creature mitiche appartenenti alla tradizione popolare sarda, con nomi un po’ diversi a seconda delle zone, che popolano, da sempre, i racconti del focolare, ovvero quelle storie che gli anziani ( le nonne, soprattutto ), solevano narrare ai piccoli davanti al caldo del caminetto o del braciere.

Ma vediamo meglio chi sono, queste creature fantastiche tramandate dalla tradizione.
Janas: si tratta di piccole, splendide fate, che vivono in anfratti della roccia ( le Domus De Janas, appunto ) e che trascorrono le loro giornate a filare su magnifici telai d'oro. Pare che escano dalle loro minuscole caverne solo la notte. Si dice anche che nascondano tesori ricchissimi a difesa dei quali hanno posto delle creature talmente spaventose e pericolose da impedire a chiunque di avvicinarsi.
Chi le ha viste, chissà come, chissà quando, sostiene che siano bellissime e che cantino con voce soave delle dolcissime melodie...

Cogas: non fate ma streghe, fattucchiere, sono le Cogas, rappresentate come delle vecchie megere in grado di provocare danni solo con la forza della parole. Esse conoscono i misteri delle erbe e delle piante velenose, e ne sanno usare gli estratti per preparare filtri d'amore o per il malocchio. Sono cattive e anche un po' puzzolenti, motivo per cui la gente non le avvicina volentieri...

Maskinganna: letteralmente è il Maestro degli Inganni. Infatti la sua caratteristica è quella di non avere un unico aspetto ma di essere multiforme ed evanescente come l'aria. A volte non ha neppure un corpo fisico ma si limita ad entrare nei sogni delle persone come una voce da incubo, per terrorizzarli e costringerli a svegliasi di botto. Altre volte è stato visto burlarsi di qualcuno sotto le sembianze di un bimbo piangente. Il suo scopo è quello di far paura... e ci riesce benissimo perché quando si manifesta oramai è già troppo tardi e la persona presa di mira è già scappata a gambe levate...

Purtroppo la tradizione dei racconti del focolare si è persa, così come si sta perdendo la memoria di queste affascinanti leggende, così cariche di atmosfera e di magia. E così, per tentare di ovviare a tale oblio, il circuito delle biblioteche comunali ha organizzato una serie di incontri pomeridiani, con cadenza settimanale ( a partire dal 18 Novembre ), destinati ai piccoli di età compresa tra i 10 e gli 11 anni e incentrati proprio sulla rievocazione di questi miti ancestrali.
Una splendida occasione per ritornare indietro nel tempo e sognare.

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