Comunicati stampa

Giunta: approvata la costruzione tra via Milano e via Taranto, atto obbligatorio

3 novembre 2011, 16:51
Troppo oneroso tornare indietro. Il verde pubblico, tra via Milano e via Ravenna

La Giunta comunale ha approvato la delibera di proposta al Consiglio per il via libera al piano attuativo del progetto per la costruzione della palazzina tra via Milano e via Taranto, un atto obbligato per una pratica edilizia ereditata dalla scorsa consiliatura.

Come annunciato dall'assessore all'Urbanistica Paolo Frau nella conferenza stampa di questa mattina «su pratiche di questo tipo è impossibile qualunque marcia indietro». Il progetto aveva scatenato le proteste di diversi comitati di cittadini, che consideravano la costruzione lesiva della Basilica di Bonaria perché troppo a ridosso della chiesa, sollecitavano l'amministrazione per l'esproprio dei terreni e avevano presentato una serie di osservazioni.

«Se l'amministrazione precedente», ha spiegato anche durante i lavori della Giunta l'assessore Frau, «avesse acquisito le aree avrebbe pagato solo l'esproprio. Ora, intervenendo su un iter arrivato alla approvazione definitiva, noi dovremmo comprare l'area e pagare anche il valore delle volumetrie già approvate esponendoci ad azioni risarcitorie che questa amministrazione non si può permettere: troppo oneroso per le casse comunali, nonostante il centrosinistra abbia costantemente osteggiato questo tipo di interventi in aree originariamente destinate a verde pubblico e servizi».

Da sottolineare che la pratica, in seguito alla copianificazione prevista dal Ppr, ha ottenuto il via libera dall'Ufficio Tutela del Paesaggio della Regione, dalla Soprintendenza dei Beni ambientali e Paesaggistici e da quella Archeologica.

Sarà destinata a verde pubblico l'area all'angolo tra via Milano e via Ravenna, ceduta al Comune dagli stessi proprietari.

Durante la seduta è stata approvata la presa d'atto della delibera della Municipalità di Pirri per la surroga del consigliere dimissionario Mario Mura, sostituito da Gabriele Anedda, e la costituzione delle sette commissioni consiliari della stessa Municipalità. 

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