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Riverrun performing arts a Cagliari

24 ottobre 2011, 10:05
I Pathosformel per un progetto triennale sulla contemporaneità

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riverrun – performing arts è uno spazio elaborativo aperto a captare e ripensare i segni del divenire e a confrontarsi con la complessità del presente.

Con il progetto step-1 inizia un percorso triennale di riflessione sul contemporaneo attraverso incontri, residenze artistiche e spettacoli in collaborazione con alcuni tra gli artisti più interessanti della giovane scena performativa europea.

Il progetto è supportato dal Comune di Cagliari e gode del patrociniodella Regione Autonoma della Sardegna. 

Dopo la grande stagione teatrale degli "anni Novanta", nuovi, importantissimi segnali cominciano a registrarsi in varie parti d’Italia, creando quello che a tutti gli effetti si pone come uno dei movimenti più interessanti nell’intero panorama performativo contemporaneo: giovanissimi artisti propensi a ripensare i processi della creazione scenica scuotendoli sin nelle radici delle loro certezze e per i quali la scrittura scenica ha assunto valore, modalità e possibilità estreme e debordanti anche rispetto alla categoria troppo piccola e limitante di “teatro”.

Da questa nuova generazione di artisti performativi che si affaccia sulla scena teatrale italiana destabilizzando modi, generi e confini del fare creativo, nasce il progetto triennale di spettacoli e residenze creative step -1 che avrà luogo a Cagliari a partire dai prossimi giorni di ottobre.

In città dunque, nei prossimi giorni, le visioni e le elaborazioni di uno dei gruppi più importanti e innovativi della scena contemporanea europea: Daniel Blanga Gubbay, Paola Villani, meglio conosciuti come Pathosformel.


Il gruppo nasce a Venezia nel 2004. Dal 2008 le attività di Pathosformel sono supportate da Centrale Fies, centro di produzione e promozione di performing art all’interno del progetto Fies Factory. Pathosformel ha ricevuto il Premio Ubu 2009 per la ricerca e i risultati di “un teatro che fa convivere la presenza umana e i segni astratti”. Dal 2011 Pathosformel fa parte – con altri 15 artisti europei – del progetto APAP (Advanced performing art program), rete di produzione di giovani artisti.

Cifra principale di Pathosformel è l'assenza di una struttura drammaturgica tradizionale, sostituita da immagini e stimoli sensoriali, per riconsiderare la presenza umana e la figura del corpo in scena.

L'incantamento dello sguardo e dell'illusione umana sono quasi un manifesto per Pathosformel, che sin dal nome si collocano in un filone di riflessione cara allo storico e critico dell’arte Aby Warburg.

Con il termine pathosformel, Warburg intendeva alcune immagini archetipiche che ritornano in contesti differenti attraverso i secoli della storia dell'arte. Per Warburg la storia delle immagini è stratificazione di esperienze diverse e pathosformeln sono fermi-immagini che condensano la creazione originaria (pathos) con la ripetitività del canone a cui fanno riferimento (formeln, ovvero formule). Sono immagini che trasportano in eredità fisionomia e contenuto.

In questi giorni riverrun e Phatosformel sono all’opera con il primo workshop del progetto: studi anatomici sulla visibilità del corpo, originato da una doppia riflessione sulla presenza di un corpo in lotta con il proprio supporto di visibilità. Si tratta di indagare e ricostruire l’immagine di un corpo sottratto alla scontatezza della sua presenza in scena. Alla ricerca di un’immagine che metta lo spettatore nella condizione di dover completare una forma riconoscibile e al tempo stesso incerta. Porre questo nodo come problematico: non rendere visibile il corpo ad ogni costo, ma svelarlo faticosamente, farlo apparire unicamente attraverso il contatto con un proprio effimero supporto di visibilità. Il nascondimento dell’immagine del corpo non è un lavoro di sottrazione: si tratta piuttosto di concepire l’atto performativo come un atto di fiducia nei confronti dell’immaginazione dello spettatore, colui che riceve in dono una forma della quale può fare ciò che vuole.

Frutto dell’intenso lavoro in sala, che vede impegnati gli artisti del riverrun e dei Pathosfomel sarà la coproduzione dello spettacolo “volta”, che assieme a “la timidezza delle ossa” verranno presentati per la prima volta a Cagliari  venerdì 28 e sabato 29 ottobre alle ore 21.00 (e alle ore 11.00 di sabato 29 per le scuole) nella Sala “Minimax” del Teatro Massimo.

Se con “la timidezza delle ossa”  il gruppo è salito alla ribalta internazionale ricevendo una menzione speciale al premio Scenario 2007 e premio speciale UBU 2008, Volta è invece lo spettacolo in coproduzione con riverrun performing arts.

 Intorno a queste riflessioni si svolgerà inoltre giovedì 27 ottobre alle ore 18.00 all’Exmà di Cagliari un incontro aperto a tutti coloro che vorranno confrontare ed esprimere il proprio pensiero e pratica artistica sulla costruzione (e continuo mancamento) dell'immagine del corpo umano nell'arte contemporanea, dal titolo, anch’esso da Aby Warburg, Atlante Mnemosyne – dialoghi sul corpo tradotto.

L’incontro è aperto a tutti coloro che vorranno confrontare ed esprimere il proprio pensiero e pratica artistica sulla costruzione (e continuo mancamento) dell'immagine del corpo umano nell'arte contemporanea.

L’Atlante di immagini ideato da Aby Warburg è composto da una serie di tavole, costituite da montaggi fotografici che assemblano riproduzioni di opere diverse: testimonianze di ambito soprattutto rinascimentale e reperti archeologici dell'antichità e del XX secolo. Dotate di un primordiale potere evocativo le immagini costituiscono i principali veicoli e supporti della tradizione culturale e della memoria sociale, che in determinate circostanze può essere “riattivata e scaricata”.

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