Comunicati stampa

Di nuovo attivo l’impianto di cremazione del cimitero di San Michele

1 febbraio 2011, 12:25
Giagoni: “L’impianto potrà servire non solo Cagliari ma anche il centro e il sud dell’Isola sino alle province di Oristano e Nuoro".

Ultimati i collaudi imposti dalla legge, il forno crematorio di Cagliari è di nuovo attivo. L’impianto, chiuso alla fine del 2009 perché ormai obsoleto e fuori norma, è stato smantellato e ricostruito dalla ditta Gem Matthews International Srl di Udine, con una spesa totale di 426.000.00 euro. Un lavoro eseguito in appena otto mesi, che l’Assessorato comunale alla Pianificazione dei Servizi ha coordinato e seguito.

Il nuovo forno, ad aria propanata, è alimentato da gas metano così da essere in linea anche con la nuova normativa europea in corso di approvazione e rappresenta il meglio della tecnologia disponibile. Comprende un sofisticato sistema di depurazione dei fumi, con totale abbattimento delle sostanze inquinanti e degli odori – principali motivi del blocco imposto al vecchio forno – ed è gestito tramite un software di controllo che premette anche di regolare e monitorare i parametri di funzionamento.

“Nei primi sei mesi sarà la ditta specializzata che ha realizzato l’impianto a gestirlo, così non ci saranno interruzioni del servizio in attesa del bando di affidamento definitivo”, spiega l’assessore Giovanni Giagoni: “L’impianto è infatti importante, visto che potrà servire non solo Cagliari ma anche il centro e il sud dell’Isola sino alle province di Oristano e Nuoro, mettendo fine ai lunghi e costosi trasferimenti a Sassari e La Maddalena, dove si trovano i due soli forni sinora funzionanti in Sardegna”.

Il nuovo impianto è stato progettato per poter effettuare una media di quattro cremazioni al giorno, con un’ipotetica stima di circa mille cremazioni l’anno. Un dato ben superiore a quello attuale: ad oggi le richieste di cremazione non sono più di 300 all’anno.

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