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“Abbattiamo le barriere architettoniche e culturali”

Autore: Marta Nonnis,
6 dicembre 2010, 08:33
La Consulta Comunale delle Associazioni dei Disabili incontra le istituzioni.

In occasione della “Giornata europea per la persona disabile” proclamata dall'UE, la Consulta Comunale delle Associazioni dei Disabili (CO.A.DI.) si è riunita nell'Aula Consiliare del Municipio, venerdì 3 dicembre, per incontrare le istituzioni; erano presenti tra gli altri l'assessore comunale alle Politiche Sociali, Anselmo Piras, e il direttore sanitario dell'Asl 8, Ugo Storelli.

Due ore di confronto propositivo coordinate dal presidente della Consulta, Sandrino Porru, durante il quale sono state affrontate le principali problematiche del mondo dei disabili, presentando delle possibili soluzioni.

«Le barriere architettoniche costringono i disabili agli arresti domiciliari senza aver commesso alcun reato», spiega Giampiero Farru, presidente del centro servizi per il volontariato “Sardegna Solidale”. La proposta per alleviare questa situazione di disagio consiste nella modifica della legge 13 del 1989, inerente i contributi statali per rimuovere le barriere architettoniche nelle abitazioni private. Il contributo previsto dalla legge, che copre l'80% delle spese, risulta oramai insufficiente dato l'aumento del costo della vita; le associazioni chiedono inoltre che i soldi al cittadino disabile vengano versati prima dell'inizio dei lavori, non a conclusione degli stessi: molte famiglie non si possono permettere di anticipare le spese.
Per l'associazione sarda paraplegici, il concetto di mobilità significa libertà e autonomia per il disabile in carrozzina, anche potendo usufruire dei mezzi pubblici dotati di pedane, come previsto da una normativa europea del 2001: in merito è in corso una trattativa con il CTM.

Nella disabilità rientrano anche le malattie dell'alimentazione, come anoressia e bulimia, direttamente connesse ad una difficile ricerca dell'identità in una società contemporanea che incita i giovani alla ricerca ossessiva della magrezza e della bellezza senza tempo. In questo caso mancano in Sardegna dei centri di cura con realtà mediche di equipe.

Una richiesta di fondi arriva anche dall'associazione nazionale sordi per aiutare i ragazzi allo studio e poter formare degli insegnanti specializzati che li possano affiancare. Mancano inoltre le figure degli interpreti. Un esempio fra tutti: negli ospedali, il non poter comunicare col personale sanitario è causa di depressione oltre che di isolamento.

L'ultimo appello alle istituzioni è stato quello delle associazioni dei genitori e familiari di disabili: prorogare la scadenza della consegna dei progetti per il 2011 finanziati dalla legge regionale 162, di due-tre mesi.

La Consulta Comunale delle Associazioni dei Disabili è nata col fine di promuovere e garantire degli strumenti di collegamento tra la società civile e gli organi di governo locale, per limitare ogni processo di emarginazione sociale. Questa di Cagliari è stata la prima istituita in Sardegna. E' composta da ventisette associazioni, con sede in città, che operano a favore delle persone disabili e da quelle costituite direttamente dalle persone con disabilità e/o dai loro familiari. Ne fanno parte anche il presidente del Consiglio Comunale, l'assessore alle Politiche Sociali, il Sovrintendente Scolastico, il presidente della ASL 8, il presidente e il vice presidente della Commissione Politiche Sociali.
Per ulteriori informazioni: tel. e fax 070.28.44.38 e-mail: coadicagliari@tiscali.it

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