A Pierpaolo Bisoli sono state fatali le due sconfitte interne consecutive, rimediate contro Napoli e Genoa, per perdere il posto sulla panchina del Cagliari che ora dovrebbe essere preso (si attendono sviluppi ufficiali nelle prossime ore) da Roberto Donadoni.

Tecnicamente, almeno secondo quanto è emerso dal sito rossoblù, non si tratta di un vero e proprio esonero, ma di una sorta di separazione consensuale tra le due parti che hanno capito che non c'erano più i margini per andare avanti insieme. Di fatto, però, Massimo Cellino ha messo alla porta, con i dovuti ringraziamenti di routine, l'allenatore di Porretta Terme che ha pagato a caro prezzo l'andamento non certo esaltante del Cagliari di questo avvio di stagione. Ma a condannare Bisoli, oltre che i risultati, sono stati i rapporti non certo idilliaci con una parte dello spogliatoio, quello rappresentato dai senatori che, pur non andando mai apertamente in contrasto con il loro tecnico, non hanno mai gradito fino in fondo la sua linea di condotta.

Pian piano la situazione si è logorata anche perché la tifoseria ha iniziato a manifestare i primi segni di insofferenza ed è venuta meno quella serenità, indispensabile per far bene le cose durante le partite. Non è un caso che i rossoblà sono apparsi, pur con buona volontà, quasi spaesati e incapaci di avere quella concretezza fondamentale per riuscire a trovare la via del gol. Ora si riparte da zero, dopo quasi un terzo di campionato già alle spalle e con i sogni di gloria di nuovo chiusi, probabilmente in maniera definitiva, nel cassetto. C'è da conquistare alla svelta la salvezza per evitare di essere invischiati fino al termine della stagione nella rischiosissima lotta per non retrocedere.