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Overture - il teatro contemporaneo al Teatro Sant’Eulalia

22 settembre 2008, 15:09
Cagliari, dal 27 settembre al 14 dicembre 2008

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La stagione teatrale 2008/2009 de Il crogiuolo al Teatro Sant’Eulalia è suddivisa in due parti. La prima, aperta da Maria Paiato, presenta storie di donne e uomini, che diventano metafora della condizione esistenziale di un’epoca.
La seconda è dedicata al progetto “La Mutazione. Miracolo e tradimento nel dopoguerra italiano”.Teatro Scientifico - Teatro/Laboratorio di Verona, nata da un progetto di Jana Balkan, scrittura drammaturgica di Marco Ongaro, con Isabella Caserta e Marco Ongaro, regia di Walter Manfré e il 14 dicembre, ore 21, L’AMANTE di Harold Pinter, con Giuseppe Ligios, Emanuela di Biase, Daniele Tilloca, regia Malachi Bogdanov, prodotto dal Teatro d’Inverno di Alghero.

27 | SET | h 21:00
Maria Paiato
NON HO IMPARATO NULLA
UN MONOLOGO LIBERAMENTE TRATTO DA “SCOTTATURE” DI DOLORES PRATO A CURA DI E CON MARIA PAIATO
DISEGNO LUCI ANGELO UGAZZI | AUDIO E LUCI SARA PASCALE
COSTUMI FRANCESCA STACCIOLI
PRODUZIONE ESPLOR/AZIONI
Maria Paiato porta in scena parte della vicenda autobiografica di Dolores Prato, quinta figlia illegittima e rifiutata di una buona famiglia, cresciuta da un colto e molto amato zio prete e poi in collegio. Scottature è proprio il racconto degli anni del collegio di suore nel quale si alludeva spesso a certe “scottature” che il mondo terreno era solito Cagliari, dal 27 settembre al 14 dicembre 2008 dare a chi prendeva soverchia dimestichezza con lui.
Divenuta insegnante di lettere, ebrea, in seguito all’emana- zione delle leggi razziali ha dovuto abbandonare l’insegnamento iniziando a collaborare, da allora, con le pagine culturali dei maggiori quotidiani. Nel 1965 è stato pubblicato Scottature mentre il resto degli scritti ha atteso anni nelle scatole, dove lei ha raccolto ricordi ed emozioni.
Quando nel 1998 uscì la prima edizione integrale del suo capolavoro, Giù la piazza
non c’è nessuno, già pubblicato nel 1980 in una versione adattata alla pubblicazione da Natalia Ginzburg e sgradita all’autrice novantenne, Lalla Romano scrisse: “È tale la mia ammirazione per il libro che, proprio per questo, temo la corriva facilità dei nostri giorni”.
Dolores Prato non racconta altro che la fatica del suo dolore ma con una scrittura così libera da ogni regola, così appassionata nel gioco delle infinite possibilità che offre da rendere facile portare rispetto a dolore e strazio anche attraverso il gioco, il divertimento, la comicità. Con queste parole l’interprete e regista dello spettacolo descrive un testo le cui molteplici pieghe e sfumature sono sfide con le quali la Paiato ama confrontarsi.

08 | NOV | h 21:00
Miana Merisi Renata Manca
DIVERSAMENTE, STRAORDINARIAMENTE ABILE. FRIDA
DI NINO NONNIS | REGIA MARIA ASSUNTA CALVISI
ASSISTENTE ALLA REGIA FRANCESCA CARA | VOCE DIEGO RIVEIRA COCO LEONARDI
IMPIANTO SCENICO E COSTUMI MARCO NATERI | SARTORIA ANNA SEDDA
ELABORAZIONI VIDEO ALESSANDRO PAU | LUCI STEFANO DELITALA
PRODUZIONE L’EFFIMERO MERAVIGLIOSO
In scena Frida e la sua balia-amica-infermiera che per tutta la vita ha seguito le vicende straordinarie di questa donna davvero fuori dal comune, e uno specchio-video dove si materializzano “l’altra Frida” e le immagini del suo mondo privato e artistico.
Se non è vero che Frida è nata nel 1910 con la rivoluzione messicana, come era suo vezzo affermare, è certamente vero che una rivoluzione ha rappresentato la sua vita e il suo anticonformismo, il suo essere diversa in un percorso di autenticità, come donna e come artista. Due disgrazie, come lei affermava, ha avuto nella vita: l’incidente con l’autobus e l’incontro con Diego Rivera. Il primo le ha destinato la convivenza con la malattia, le sue molteplici operazioni, i suoi busti di gesso, d’acciaio, paradossalmente colorati e giocosi, un corpo in continua disgregazione. Yo soi la disintegraçion, scrive su un suo quadro. Diego le ha aperto il mondo degli artisti, dei rivoluzionari, dell’impegno politico, New York, Parigi... un mondo di incontri straordinari (Picasso, Breton, Kandinskij, Troszky..) ma anche di grande sofferenza e solitudine. Diego la ama, ma consuma l’amore di tante altre donne come l’aria che respira. Esplode sulle tele di Frida il dolore, del suo corpo e del suo cuore, il colore del suo Messico che porta anche indosso nei suoi variopinti abiti lunghi e anche tanta voglia di vivere. Viva la vida, scrive su una delle sue ultime tele. Viva Frida, scrivo io oggi.

21 | 22 | 23 | NOV | h 21:00
Clara Murtas
POTENTISSIME SIGNORE
MINA E LAURA BETTI DUE RAGAZZE DEGLI ANNI ’60
DI E CON CLARA MURTAS E CON SALVATORE SPANO AL PIANOFORTE
VOCI FUORI CAMPO MARIO FATICONI RITA ATZERI STEFANO LEDDA
VIDEOMONTAGGIO MARCO VELOCE
PRODUZIONE IL CROGIUOLO
Anni 60: cambia l’Italia e cambia la donna. Nell’euforia di un paese che si risveglia e produce, che avanza a grandi passi sulla via del progresso e promette emancipazione e benessere, due moderne soubrette Mina e Laura Betti, si impongono con autodeterminazione e spregiudicatezza come nuovo modello di femminilità per le adolescenti del tempo.
Poeti, scrittori e giornalisti scrivono per Laura Betti versi di canzoni e testi di sketch con musica in cui si delinea un ritratto ferocemente ironico dei protagonisti del boom economico, ma: “La Laura Betti delle canzoni (scrive Goffredo Fofi in un articolo del 2005) è invece perfettamente dentro il boom, ne è un prodotto, un emblema. È ne più ne meno, la Mina degli irriverenti. Anche Mina, certo piaceva agli intellettuali, al punto che lo stesso Pasolini, che l’apprezzò e la usò, accompagnava in macchina Ungaretti a sentirla alla Bussola… Mina piaceva agli intellettuali non essendo un’intellettuale; Laura Betti piaceva agli intellettuali essendo un’intellettuale”.
Su questa premessa, Clara Murtas costruisce il suo recital, composto di filmati d’epoca, testi di Pasolini, Montanelli, Cederna e dello stesso Fofi; ripropone le canzoni più rappresentative delle due artiste e due loro interviste (Oriana Fallaci per Mina e Roberto Chiesi e Antonio Alvares per Laura Betti) in un periodo che va dal 1960 al 1963.

05 | DIC | h 21:00
Isabella Caserta Marco Ongaro
ANDATA/RITORNO/ANDATA
PROGETTO DI JANA BALKAN | SCRITTURA DRAMMATURGICA MARCO ONGARO
MUSICHE ORIGINALI DI MARCO ONGARO ARRANGIATE DA ENRICO TERRAGNOLI
REGIA WALTER MANFRE’
PRODUZIONE TEATRO SCIENTIFICO - TEATRO/LABORATORIO
Il progetto nasce dalla constatazione che spesso molti stranieri approdano in Italia e in Europa con tanti sogni da realizzare, in primo luogo la speranza di trovare un lavoro e, una volta risolte le loro difficoltà economiche, ritornare nel loro paese.
Quello che ci aspetta è una società multietnica e una cultura che deve guardare, pur nel rispetto e nella salvaguardia della nostra, alla pacifica convivenza di popoli culturalmente diversi, che trovano nello scambio del loro sapere e delle loro civiltà la crescita reciproca.
La storia si sviluppa con una successione di quadri che servono a giustificare la decisione del lungo viaggio fatto da Olga da uno sconosciuto villaggio della Moldavia per arrivare nel nuovo Eldorado dell’Italia. Sistemarsi e tornare, costruire una casa nel proprio villaggio, far studiare i figli, assicurare loro un futuro migliore.
E tutto questo con il desiderio del ritorno, che si fa sempre più forte accanto alla nostalgia, quasi a cancellare il tempo, a cancellare le esperienze fatte fuori della propria comunità o a sentirle come non totali.
Umorismo e amarezza s’intrecciano in una regia che accompagna e sottolinea la forza e la poesia del testo.

14 | DIC | h 21:00
Giuseppe Ligios Emanuela Di Biase Daniele Tilloca
L’AMANTE
DI HAROLD PINTER | REGIA MALACHI BOGDANOV
PRODUZIONE TEATRO D’INVERNO
L’amante è uno spettacolo convulso e riflessivo al tempo stesso, che vede fronteggiarsi, in uno strano duello sentimentale, Sarah e Richard. La coppia è giunta ad uno strano punto del rapporto. Sarah si è abituata a parlare del suo amante, che presumibilmente la visita nel pomeriggio, a Richard, che non obbietta. Ma queste visite pomeridiane sono parte di un elaborato mondo di fantasia diventato necessario al rapporto tra i protagonisti. Le loro conversazioni sono improvvisato dialogo in cui testano sentimenti e fantasie reciproche. Quando Sarah introduce nel gioco l’idea che Richard possa avere un’amante, si ritrova offesa, ancora incapace di controllare la direzione che la loro improvvisazione sta prendendo. La prostituta immaginaria di Richard offende Sarah, l’adulterio regolare e civilizzato di lei offende lui e la tensione che questo causa è amplificata dalla loro incapacità di fuoriuscire da questo mondo irreale da loro stessi creato.
Pinter, che nelle sue opere svela il baratro nascosto sotto le chiacchiere di ogni giorno, descrive ne L’amante e nelle altre sue opere la realtà contemporanea come un mondo dove gli esseri umani, costretti a combattere contro incomunicabilità, ingiustizia, violenza, si ritrovano rinchiusi nelle “stanze dell’oppressione”. Storie comuni dalla trama talvolta insulsa e senza soluzione, apparentemente così lontane dalla vita reale, che finiscono invece per suscitare la sensazione amara di avere davanti a sé proprio il mondo reale. L’autore alterna dialoghi surreali, pause e silenzi, che rappresentano un mondo in cui realtà e fantasia convivono mediante l’uso di una convenzione naturalistica e di ripetizioni convulsive.

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Biglietti: intero 8 € - ridotto 5 €
Biglietti Maria Paiato: intero 10 € - ridotto 8 €
Il Crogiuolo -centro di intervento teatrale diretto da Mario Faticoni
Via Portoscalas 17 • 09124 Cagliari • tel. 070 663288 • fax 070 657276