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Marina Café Noir 2010. Il Nero Intorno

6 settembre 2010, 10:13
Festival di Letterature Applicate (VIII ^ edizione) dal 15 al 19 settembre a Cagliari.

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Parte dal nero intorno l’ottava edizione del Marina Cafè Noir, in programma dal 15 al 19 settembre a Cagliari, nell’antico quartiere del porto di Sa Marina. La festa delle storie - e dei saperi e dei linguaggi – nata con convinzione nel 2003 in un quartiere antico e multietnico, è diventata negli anni un’esperienza cosmopolita ed internazionale capace di attrarre scrittori sardi e del mondo, artisti e cittadini vecchi e nuovi di una città di mare in affanno per le sue possibilità e per il suo tempo.

Il nero intorno è un modo di dire romanzesco, evocativo, troppo ampio e generale per via di quell’intorno indefinito, ambiguo e non preciso, persino poco adatto per titolare un Festival di letterature. Eppure, ci sono ragioni e motivi per credere che siano le parole giuste, per nominare questa edizione del Marina Cafè Noir. Prima di tutto, l’immagine di quest’anno: una palla da biliardo, quella cruciale nel gioco all’americana, quella nera appunto, la numero otto.

L’ottava edizione del Marina Café Noir ha quindi il nero intorno perché abbiamo paura. Siamo ossessionati, sentiamo fatti ed eventi rotolarci addosso con una velocità che ci spaventa, e intorno a noi vediamo troppe ombre e (false) luci per credere che lassù in regia ci sia qualcuno che ci ama davvero. La cosa affascinante e inquietante è che tutto ciò ci indigna, ci intriga e incuriosisce. E il nero intorno ci permette di esplorare quelle zone dell’esistenza diventate l’ingrediente primo nella cucina degli scrittori: la vita stessa.

La parte “nera” della vita, del resto e per fortuna, è solo un pezzo dell’esistente e il nero di per se è un (non) colore declinabile in centinaia di modi, come ben sanno gli organizzatori di un Festival che porta scritto sul nome la passione per i generi (noir in primis). Non solo storie nere dunque ma anche l’interesse per l’intorno: per quello che resiste (o soccombe) nelle periferie (come la nostra), che rende preziosi i territori e le resistenze umane, che fa diventare memorabili le passioni e le vicende anche minime. Come le note a margine dei capolavori o l’orrore della storia che si ripresenta in farsa, gli eroismi del quotidiano e le solitudini dei detenuti e…

Assieme ai grandi ospiti come Wu Ming, Michela Murgia, Luc Sante, Marco Baliani, Tito Topin, Gianni Mura, Serge Quadruppani per citarne alcuni, e alle tante produzioni inedite, ritorneranno le urgenze e le ossessioni, i punti di forza dell’Associazione Chourmo. Sono i temi del lavoro, del vivere urbano, delle grandi (e tragiche) migrazioni del nostro tempo, intrecciate alle questioni razziali, di nuovo assurdamente in auge. E ancora, le trasformazioni criminali, la “manutenzione” della memoria, le contaminazioni tra saperi e linguaggi, le culture underground. Tutto questo rotolerà in una Cagliari settembrina cotta dal sole e mitigata dal maestrale, affinché ognuno possa conservare, di questa partecipazione, un’immagine rigorosamente “in movimento” dove dal nero, come nelle vecchie polaroid, affiori lentamente ciò che ci sta intorno.

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