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Inaugurato il Museo Etnografico regionale a Cagliari

30 luglio 2010, 08:39
"Un pezzo di memoria di Cagliari che oggi viene restituito alla città e all'Isola intera”.

“Un momento di assoluta valenza culturale per la Regione Sardegna, un progetto esemplare sottratto all’incuria, all’inerzia propria della disattenzione e all’abbandono. Un pezzo di memoria di Cagliari che oggi viene restituito alla città e all'Isola intera”.

Con queste parole l’assessore dei Beni culturali Maria Lucia Baire ha inaugurato stasera il Museo Etnografico regionale che ospita la collezione Luigi Cocco, interdetto per quasi 50 anni alla fruizione collettiva.

All’inaugurazione dello spazio espositivo, nella cittadella dei musei, erano presenti il presidente dell’ISRE Salvatore Liori, al cui istituto è affidata la gestione e il funzionamento del museo, l’assessore della Difesa dell’Ambiente Giuliano Uras, il sindaco di Cagliari Emilio Floris e l’accademico dei Lincei, Giovanni Lilliu.

Nei cinquecento metri quadri di superficie espositiva trovano spazio i 2.000 oggetti della collezione Luigi Cocco acquistati nel 1954 dalla Regione Sardegna dallo stesso magistrato di Villasor, e finora custoditi dall’Amministrazione regionale in attesa del loro allestimento, curato dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico. La raccolta, frutto della meticolosità del magistrato di Villasor è composta da tappeti, tessuti, gioielli, monili e amuleti che raccontano la bravura e la maestria degli artigiani sardi.

“ La cultura della nostra isola – ha rimarcato l’assessore Baire – è il prodotto della storia del suo popolo, delle donne e degli uomini sardi che, nella loro fierezza, hanno contribuito nel tempo a creare un forte senso di appartenenza, attraverso usi, costumi, tradizioni uniche al mondo”. Il Museo Etnografico Regionale, che per volontà della Regione Sardegna sarà fruibile gratuitamente dai visitatori, è solo il primo di una rete museale regionale che sarà ampliata con l’apertura, nei prossimi mesi, di altri spazi espositivi dislocati su tutto il territorio regionale.

“La cultura non è un bene indisponibile, a uso e consumo del singolo – ha puntualizzato l’esponente della Giunta Cappellacci - ma è patrimonio di tutti e appartiene alla collettività che ha il diritto di goderne appieno e, dove possibile, gratuitamente”. (VO/mp)

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