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Mostra ispirata a Salgari: "Vele, tonni e scimitarre"

6 luglio 2010, 17:59
Inaugurazione 10 luglio, aperta fino all'11 dicembre

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A Cagliari una spettacolare mostra ispirata a Salgari:
"Vele, tonni e scimitarre", la Sardegna come crocevia del Mediterraneo.
Sabato 10 (ore 18:30) l'inaugurazione al Lazzaretto di Sant'Elia.

La Sardegna come crocevia di scambi tra sistemi di vita e culture dei popoli del Mediterraneo. Una visione che ai primi del Novecento rapisce Emilio Salgari, il grande scrittore d’avventura, che tra 1903 e il 1904 ambienta in Sardegna il romanzo “Le pantere di Algeri” e il racconto “La pesca dei tonni”, e che oggi è riportata alla luce a Cagliari dalla mostra internazionale “Vele, tonni e scimitarre - Avventure salgariane nel Mar di Sardegna”. Quello che è il più grande evento espositivo dell’anno nell’isola, sarà inaugurato sabato 10 luglio, alle ore 18.30, al Centro Comunale d’Arte e Cultura Lazzaretto (in via dei Navigatori), dove resterà aperto fino all'11 dicembre.

Curato e organizzato dalla Thorn & Sun Communication di Cagliari in collaborazione con lo Studio Vassallo di Torino, “Vele, tonni e scimitarre” si sviluppa su circa 1000 metri quadrati con un allestimento che per imponenza ricorda quello di un’opera lirica e che promette di farsi vivere dal visitatore come un appassionante romanzo d’avventura. Spettacolari scenografie (progettate dall’architetto Stefania Vola), realizzate ad hoc per ricreare il clima coinvolgente dei racconti salgariani, accolgono un corredo di dipinti, armi, gioielli e abiti datati tra il XVII e il XIX secolo provenienti da diverse regioni italiane ma anche da Libia, Tunisia e Marocco; e poi modellini e diorami, illustrazioni e quadri moderni, foto, filmati e diverse postazioni tecnologiche e multimediali, come quella del libro virtuale.

L’allestimento internazionale, con la consulenza storico scientifica di Alberto Contu, prende spunto dal fatto letterario e sviluppa quello storico di un dialogo culturale millenario, che lega i destini di due civiltà vicine, il Maghreb, ovvero “l’Isola del sole che tramonta” (dall’arabo Djazirat al Maghri) e l’isola dei sardi. È un viaggio alla scoperta della Sardegna costiera e del Maghreb descritti dalla penna immaginifica di Salgari.

In “Le Pantere di Algeri” lo scrittore veronese, nato nel 1862 e morto suicida nel 1911, ambienta l’antefatto di una storia seicentesca di cappa e spada e d’amore nell’Isola di San Pietro: durante l’assedio del castello sardo dei Santaflora, lo schiavo moro Zuleik rapisce la giovane contessa e la trascina ad Algeri. Il barone di Sant’Elmo, Cavaliere di Malta e fidanzato della contessa, si mette in mare per liberarla. Aiutato dai “lupi di mare” di Cagliari, dopo uno scontro navale con la formazione piratesca delle Pantere di Algeri, riesce a sbarcare nella città in incognito. Qui, tra grandiosi palazzi, superbe moschee, bazar opulenti, luoghi di martirio, donne misteriose, harem, danze di dervisci, si snoda la parte maghrebina della trama fino alla rocambolesca liberazione della bella principessa.

Ne “La pesca dei tonni”, invece, Salgari colloca la storia ad Alghero (ma in realtà si riferisce a Carloforte) e ricostruisce la Sardegna con tratti documentaristici, scegliendo il tema della pesca in mare, e porgendo al lettore un ritratto dei sardi come gente operosa e proiettata verso l’orizzonte blu del Mediterraneo.

Ed è proprio da questa ambientazione che prende il via l’itinerario all’interno dell’immaginario salgariano. La prima sala della mostra, non a caso, è quella denominata “Tonnara”, in cui viene rievocata anche la “camera della morte”, il luogo crudo e carico di pathos dove si compie la mattanza dei tonni secondo una tecnica tradizionale sopravvissuta nei secoli. In questo spazio ci si immerge in un paesaggio marino, tra litorali, barche e pescatori. Alle pareti, su schermi inglobati nella scenografia è visibile una sequenza fotografica assolutamente inedita di 160 scatti realizzati (da Giovanni Manca) durante l’ultima mattanza a Carloforte. La storica e rinomata tonnara dell’isola di San Pietro, rimasta l’unica ancora attiva in Sardegna, partecipa attivamente alla mostra con un raro filmato della mattanza di alto valore documentaristico commissionato negli anni Sessanta (visibile da un’installazione video) e con due acquarelli (dedicati ovviamente alla pesca dei tonni) della collezione della società che la gestisce, la Ligure Sarda.

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Per informazioni:
tel. +39 070 3838085
fax +39 070 372055
E-mail: lazzaretto2000@tiscali.it
La mostra è aperta al pubblico dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 21 (orario estivo). Il biglietto d'ingresso intero costa tre euro, il ridotto due.