STORIA DI UN DISERTORE (OMAGGIO A BORIS VIAN)
di e con Fausto Siddi e la partecipazione di Monica Serra
“La mattina del 23 giugno 1959, Boris Vian, si trovava al Cinema Marbeuf, in occasione di una proiezione privata della versione cinematografica del suo romanzo J'irai cracher sur vos tombes (Sputerò sulle vostre tombe). Non era molto contento del film, i produttori una volta comprati i diritti l’avevano estromesso del tutto dalla sceneggiatura. Lui gli chiese almeno la rimozione del suo nome dalla pellicola, ma niente, il suo nome doveva rimanere, serviva a vendere il film. Cinque minuti dopo l'inizio, pare che sia sbottato: "E questi tizi dovrebbero essere americani? Col cazzo!!" Un attimo dopo venne colto da una crisi cardiaca.
Alzi la mano chi, prima di stasera, ha mai sentito parlare di quest’uomo, di Boris Vian? Siate sinceri, è stato fatto un sondaggio, praticamente era sconosciuto anche alla madre! Vi aiuto io. Era uno scrittore francese, vissuto tra il 1920 e il 1959. Si, è morto a 39 anni. Era malato. Al cuore. Fin da bambino. Sapeva che non sarebbe durato a lungo e forse è per questo che in vent’anni ha vissuto perlomeno quarant’anni e fatto quello che dieci persone qualunque fanno – se ci riescono - in tre vite”. (Incipit dello spettacolo)
Fausto Siddi, scrive e interpreta (con la partecipazione di Monica Serra) un suo personale e graffiante omaggio alla memoria di Boris Vian, poeta, romanziere, drammaturgo, traduttore, musicista, cantautore, produttore, organizzatore e critico musicale francese, a cinquant’anni dalla sua morte. Vian è stato questo ed è stato tanto altro ancora ma è conosciuto nel mondo (e non da molti) solo per aver scritto la canzone “Le deserteur” tradotta e interpretata in centinaia di lingue, falsamente considerata una canzonetta sessantottina, hippy, inno della non-violenza, dell’antimilitarismo e del pacifismo, mentre il reale messaggio di Boris Vian è tanto, tanto diverso.
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