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Cagliari in viaggio verso la Città Europea dello Sport 2017

Autore: Giuseppe Amisani,
23 gennaio 2016, 13:00
Illustrati logo e dettagli della campagna di comunicazione per sostenere la candidatura

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“Il nostro obiettivo è quello di farci conoscere ed è in questa chiave che vanno lette iniziative come la possibilità di partecipare alle Olimpiadi, la precedente candidatura a Capitale Europea della Cultura e ora questa nuova iniziativa della Città Europea dello Sport alla quale Cagliari ambisce”. Il Sindaco del capoluogo sardo Massimo Zedda è stato tra i protagonisti della conferenza stampa attraverso la quale sono stati illustrati i dettagli e presentato il logo della candidatura a questo nuovo riconoscimento. Presenti, oltre al primo cittadino, anche il suo Assessore allo Sport Yuri Marcialis, il presidente della Commissione Consiliare Sport e Cultura, Francesca Ghirra e i rappresentanti della società “ADDVDMCS” che ha curato gli aspetti grafici della candidatura.

Tutto era iniziato il 10 dicembre scorso quando, nella Sala Ex Giunta del Municipio cagliaritano, era stata ufficializzata, alla presenza del presidente di ACES Europa Gian Francesco Lupattelli, la candidatura a Città Europea dello Sport per il 2017. Ora il percorso deve procedere spedito perché, come ha spiegato l'Assessore allo Sport del Comune di Cagliari, Yuri Marcialis, i tempi sono ristretti.

“Entro marzo – ha confermato Marcialis davanti alla stampa – dobbiamo inviare il dossier di candidatura e ad aprile la Commissione di ACES EUROPA, organismo accreditato dalla Commissione Europea per la certificazione delle candidature, formata da cinque componenti, di cui uno solo italiano, procederà con il sopralluogo”.

Gli esiti si faranno attendere perché prima dell'autunno non si conoscerà il nome, o i nomi visto che la Città Europea dello Sport può essere anche più di una, ma a Cagliari c'è un grande ottimismo. “Il nostro obiettivo – ha proseguito l'Assessore allo Sport – non è quello di battere gli altri ma di superare noi stessi raggiungendo il punteggio che la Commissione ha fissato come minimo per avere il titolo”.

Come? Non sarà certo semplice anche perché sia il dossier che le strutture dovranno essere pronte, ma questo non sembra preoccupare l'amministrazione del capoluogo. “Ci interessa che la Commissione – ha aggiunto Massimo Zedda – dopo aver lasciato la Sardegna continui a parlare di noi individuando nella nostra città un luogo in cui si può fare sport e non solo. Non è il più grande impianto sportivo al mondo che ti fa ottenere il titolo, ma il coinvolgimento di tutta la popolazione alla pratica sportiva”.

“Il coinvolgimento dei cittadini – ha confermato Marcialis – è fondamentale nell'attribuzione dei punteggi, così come lo sport di base e lo sport svolto come integratore sociale. Certo, anche l'aspetto agonistico avrà la sua importanza ma in questo caso minore rispetto agli altri requisiti. Il nostro intento è favorire e sensibilizzare perché si svolga lo sport all'aria aperta”.

Un contesto che sembra calzare a pennello con Cagliari che, oltre alle condizioni climatiche, offre una serie di spazi che, una volta attrezzati a seguito di alcune fornitura che stanno per essere formalizzate, consentiranno a tutti di sfruttare la grande palestra all'aperto dislocata, tra piazze, parchi e luoghi di interesse, su dieci punti strategici della città.

“Questo è un po' il coronamento – ha chiuso il giro di interventi Francesca Ghirra, presidente della Commissione Sport e Cultura del Comune di Cagliari – delle politiche sportive dell'Amministrazione che ritiene la nostra città un luogo idoneo alla pratica delle attività fisiche”.

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