Eventi

Il sogno di mia madre. Opere di Silvia Corda e Donatella Pau all'Exmà

15 giugno 2015, 14:57
Mostra a cura di Marco Peri dal 19 giugno, inaugurazione ore 19, al 5 luglio 2015 in via San Lucifero a Cagliari.

a cura di Marco Peri
19 giugno / 5 luglio 2015
Inaugurazione venerdì 19 giugno ore 19,00
EXMA - Exhibiting and Moving Arts
Via San Lucifero, 71 Cagliari

Il sogno di mia madre è il progetto artistico che fa dialogare i dipinti di Silvia Corda con l'opera scultorea di Donatella Pau.

Silvia Corda ha dipinto il tempo sospeso, le sue tele pretendono silenzio, evocano calma, invitano alla contemplazione. Il suo sguardo si posa su un ambiente semplice, colto nella sua intimità. Non servono tante parole, basta solo osservare l’immagine che si mostra per ciò che è. Ma forse non tutto è lì, leggibile sulla superficie.

Nella luce che bagna la scena dando forma ai panneggi dei tessuti si scorgono lievi variazioni atmosferiche, alterazioni cromatiche appena percettibili che segnano l'attesa, il tempo che si dilata, e la sua assenza.

Quasi per contrasto, lo spazio è abitato delle sculture di Donatella Pau. I soggetti sono anime femminili dotate di grande forza espressiva. Figure appena abbozzate tra le quali si instaura un discreto dialogo di sguardi e rimandi visivi, quasi una narrazione che si rivela con dettagli minimi nelle pose serene.

La costruzione assembla materie diverse: pezzetti di stoffe, legni ritrovati, ferro, lamine metalliche ma sembrano piuttosto fatte di sogni e di poesia.

Le esili figure raccontano una mescolanza di influenze e sono capaci di evocare riflessioni profonde, di coinvolgere in un mondo sognato ma non privo di tensione. Si ha la sensazione che le opere tentino costantemente di trasformarsi tanto appaiono leggere e precarie, in attesa di divenire qualcosa d’altro

Tra le due artiste, impegnate in ambiti espressivi così distanti l'elemento comune sembra essere la volontà di dare uno spazio al visibile e al non visibile, per indagare il ruolo della memoria, la relazione con il tempo e l’incertezza del divenire. 

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