Sconfitta da Matera lo scorso ottobre nella gara per il titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, Cagliari riceverà dal Mibact (Ministero dei beni e della attività culturali e del turismo) 1 milione di euro per non disperdere il lavoro fatto per realizzare i programmi messi a punto per la competizione. Stesso riconoscimento anche per le altre città finaliste (Siena, Ravenna, Perugia e Lecce).
“È una straordinaria occasione di lancio – ha annunciato il Ministro Dario Franceschini nel corso della conferenza stampa dello scorso venerdì 10 aprile - perché poi il sistema Capitale Italiana della cultura entrerà a regime dal 2016. Annualmente sarà infatti una città l'anno, dopo questa partenza delle cinque, a fregiarsi del titolo di Capitale Italiana della Cultura”. La competizione sarà sospesa nel 2019 (anno della Capitale Europea), e riprenderà nel 2020. “L'esempio di quest'anno – ha spiegato il Ministro – servirà di riferimento a quanti hanno partecipato o parteciperanno alla competizione negli anni futuri”. L'occasione per valorizzare tesori e le iniziative culturali dell'Italia come un unico “Museo diffuso” è quindi ghiotta. Perché la forza del Paese sta proprio nel suo sistema delle cento città d'arte, dei mille borghi, del paesaggio, della natura e dei suoi itinerari unici al mondo.
Alla conferenza era presente anche il sindaco Massimo Zedda. “L'iniziativa ha consentito a Cagliari, alla Sardegna ed alle altre città – ha detto parlando anche per gli altri sindaci – di poter recuperare il patrimonio di coinvolgimento di cittadini e associazioni, di relazioni e rapporti, persino a livello internazionale con le altre città capitali della cultura“. E, ad un mese circa dall'inizio di EXPO 2015, ciò potrà consentire anche a Cagliari di godere di una eccezionale visibilità a livello mondiale.
La sfida di Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015 è quella di una città che dal centro del Mediterraneo si affaccia all'Europa e al Nord Africa seguendo il filo rosso della cultura. Un filo che è un simbolo omaggio all’artista sarda Maria Lai, ma anche il segno tangibile di riscrittura della città in senso fisico e culturale, sociale e di partecipazione. È un processo già in moto, il cui programma artistico coinvolgerà l’intera città: dai musei alle piazze, dalle spiagge agli spazi domestici, dai colli al mare, dalle zone archeologiche ai quartieri storici, dai teatri convenzionali a quelli a cielo aperto.
“Con i presidi culturali, l'Università di Cagliari e gli altri poli d'innovazione tecnologica che abbiamo – ha concluso il sindaco prima di lanciare il video istituzionale “Cagliari-The life you want - , noi vorremo portare la cultura nelle periferie della città e dell'Area Metropolitana e lanciare questo filo rosso sull'altra sponda del Mediterraneo, per collegare l'Italia e l'Europa al Nord Africa perché prevalgano democrazia e libertà”.
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