Comunicati stampa

Il primo passo da Cagliari per l'uguaglianza di genere

Autore: Silvia Fanzecco,
18 marzo 2015, 12:43
Inizia il cammino dalla Proposta di legge per le pari opportunità.

Il documento nasce da uno studio approfondito della Commissione Pari Opportunità del Comune di Cagliari e il Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli avvocati, rappresentate in conferenza stampa rispettivamente le presidenti, Elisabetta Dettori e Rosanna Mura.
Una proposta delineata per concorrere verso un obiettivo preciso: quello di abbattere le discriminazioni, le disuguaglianze e le disparità tra i sessi nei diversi settori della società:  dall'economia al mondo del lavoro, dalla cultura, alla politica e alla famiglia.

L'uguaglianza e la parità dei generi garantirebbe competitività e prosperità per il paese, all'interno di un doppio binario fatto di azioni politiche concrete e una legislazione efficace, attraverso cui prevenire piuttosto che sanzionare il fatto compiuto. La prevenzione parte dall'educazione nelle scuole, fin da i primi anni di età, e in particolare all'interno delle famiglie per cui sono state pensate azioni di conciliazione vita e lavoro, azioni per una maternità e paternità responsabili e medicina di genere, per distribuire compiti e responsabilità  equamente tra uomini e donne all'interno del nucleo sociale e familiare.

La Sardegna si propone di seguire le orme delle due regioni, Toscana ed Emilia Romagna che, sul piano della tutela e rispetto dei diritti civili e politiche sociali volti all'abbattimento delle barriere esistenti, si impegnano attivamente già da diversi anni attuando, ad esempio, una legge sulla cittadinanza.

L'Italia deve ancora lavorare tanto per migliorare e garantire in tutti gli ambiti politico-sociali l'uguaglianza di genere e la parità di opportunità e diritti tra i sessi, nonostante questi principi siano già riconosciuti dall'art. 3 della Costituzione Italiana.
Nella classifica stilata dal Word Economic forum del 2014, riguardante la partecipazione economica il coinvolgimento politico, l'equità salariale e la formazione scolastica,  su 142 paesi la nazione occupa il sessantanovesimo posto. Secondo gli stessi studi, nell'arco di 81 anni sarà raggiunta effettivamente la totale equità tra sessi.

“Abbattere la comunicazione sessista dei mass-media” sono le parole di Elisabetta Dettori nel sottolineare un'esigenza primaria di cambiamento culturale, per garantire e valorizzare tutte le differenze linguistiche che rispecchiano e rispettano la rappresentazione paritaria dell'uomo e della donna nella comunità. Per questo il documento prevede la presentazione di un bilancio di genere nel quale vengano monitorati l'impatto prodotto su donne e uomini dalle politiche regionali.

Le istituzioni per prime devono portare avanti questi progetti civili, le iniziative partono da una stretta collaborazione tra amministrazioni, comuni e sopratutto con l'approvazione della Regione. La proposta è aperta alla partecipazione con la possibilità di integrazioni e suggerimenti per un rafforzamento,  miglioramento e maggiore credibilità della Legge.
“È necessario che tutti capiscano l'importanza , per lo sviluppo globale, delle politiche della parità di genere” con questa riflessione Elisabetta Dettori e Rossana Mura sperano che la proposta possa in breve tempo diventare legge con tutti i suoi effetti.

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