Comunicati stampa

Il futuro dell'ex carcere

Autore: Enrico Marongiu,
20 febbraio 2015, 14:25
Scenari per il recupero del Buoncammino
Giornata di studio sul futuro dell'ex carcere Buoncammino

Un vecchio carcere da risvegliare, trasformare reinventare come luogo dell'inclusione, di confronto e di cultura. Un edificio da liberare e far rivivere come luogo collettivo e multifunzionale della città e motore di sviluppo. Eccolo il simbolo di una città che si vuole rilanciare, quello scelto da Cagliari.

La struttura è l'ex penitenziario di Buoncammino che occupa circa 15.000 metri quadrati nel centro storico ed è stata recentemente dimessa. Per ridarle nuova vita, oggi (20 febbraio 2015) nell'Aula magna di Architettura in Via Corte d'Appello si è svolta una giornata di studio e confronto sul tema dal titolo “Scenari per il recupero dell'ex carcere nuovo Parco Storico Buoncammino”. Oltre alla presenza del Sindaco Massimo Zedda e dell'Assessore Paolo Frau, hanno partecipato numerosi interlocutori istituzionali e dei principali attori che sono coinvolti nel processo decisionale sicuramente molto complesso.

Con la dismissione del vecchio penitenziario situato sul colle di San Lorenzo a Cagliari, si infatti è aperto il dibattito tra Comune e Ministero della Giustizia che vedono nel futuro della struttura diverse prospettive di riutilizzo. Il Sindaco Massimo Zedda e l’Amministrazione Comunale vorrebbero poter creare un polo turistico - culturale, in accordo con Regione e Università, vista anche la sua posizione nel cuore della città, a due passi dalle facoltà di Studi Umanistici e Ingegneria, dal polo Giuridico - Economico e dal Palazzo delle Scienze. Ci sarebbe il desiderio di creare spazi per gli studenti e spazi di aggregazione o magari un albergo e attività commerciali, perché non tutto potrà essere fatto dal pubblico. “Però – ha sottolineato il Primo Cittadino nel corso della tavola rotonda svolasi in mattinata - è fondamentale iniziare immediatamente un ragionamento in tutte le direzioni possibili […], perché non si verifichi la chiusura e l'abbandono dell'edificio, così com'è accaduto per l'ex Ospedale Marino. In attesa di un uso a tempo indeterminato da decidere con il coinvolgimento degli altri soggetti pubblici, ma anche privati, potrebbe essere utilizzato per molte iniziative a carattere sociale e culturale”.

Per sostenere lo sviluppo della città in senso turistico e culturale, l'occasione è quindi storica. Ma c'è un ma. I beni statali appartengono interamente al Demanio dello Stato e sono destinati prioritariamente ad esigenze governative (uffici, caserme etc.). “Alla cessazione dell'originario utilizzo – ha ricordato il direttore Regionale dell'Agenzia del Demanio Rita Soddu - occorre quindi dare loro un utilizzo differente, perché, sebbene lo Stato ha un numero ragguardevole di beni in proprietà che utilizza per i propri fini ha anche un numero altrettanto considerevole di beni di proprietà privata per i quali corrisponde dei canoni di locazione passiva”. La normativa vigente prevede la riduzione delle spese. Per cui “Tutte le amministrazioni dello Stato – ha aggiunto Rita Soddu - dovranno ridurre entro il 1 gennaio 2016 del 50% le spese per i canoni d'affitto. L'Amministrazione che non riducesse le spese si troverebbe il 50% in meno accreditato per le spese correnti”. Il quadro normativo imporrebbe quindi la trasformazione di Buoncammino in uffici pubblici dello Stato. Ma chi tra gli enti pubblici avesse un'idea valida troverebbe nel Demanio un interlocutore volontario. L'edificio è quindi disponibile “Ma serve una contropartita”.

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