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Il Cammino di Sant'Efiso, tra fede, cultura e territorio

Autore: Silvia Fanzecco,
20 febbraio 2015, 14:16
Grande orgoglio per l'inserimento ufficiale nel registro dei cammini di Sardegna.

Il percorso che attraversa cinque comuni e da Cagliari giunge a Nora, in una celebrazione annuale che per ben 359 edizioni ha riunito l'intera comunità lungo un tragitto di fede che coinvolge le bellezze paesaggistiche, culturali, gastronomiche dell'Isola, finalmente riconosciuto come cammino religioso tra i cinque più importanti e significativi per la Sardegna: quello di Santu Jacu, di Santa Barbara, di Nostra Signora di Bonaria e di San Giorgio.
L'assessore Morandi, forte del traguardo raggiunto, sottolinea l'importanza di considerarlo come punto d'inizio per un progetto più ampio, quello che punta alla preparazione del territorio in tutti gli aspetti costitutivi, per la sua valorizzazione e animazione con strategie studiate in termini di qualità e efficacia nei servizi e nei mezzi utilizzati. “Credo che il cammino sia qualcosa di più di una processione, di un evento circoscritto nei pochi giorni del mese di maggio, credo sia un sistema di valori”, sono quei valori radicati nel tempo, vissuti e sentiti profondamente dalla comunità, dalle persone, sono valori che fanno la differenza, che nel tempo si sono arricchiti e modificati, ma che hanno gettato le basi solide per l'istituzione di una celebrazione che ad oggi vanta una credibilità, un'autenticità ed un valore consolidati e riconosciuti.
“L'evento deve essere commercialmente sostenibile e ha negli anni confermato la sua funzionalità come attrattore turistico”, Sant'Efiso come polo turistico è fondamentale, rappresenta un'opportunità per una valorizzazione migliore del territorio che non si concentra esclusivamente sull'aspetto del mare, per cui l'Isola è maggiormente apprezzata dai turisti, ma si promette di esaltare esperienze culturali, territoriali e spirituali che vogliono dare un'identità altra alla Sardegna, un'identità che va costruita con l'investimento, la partecipazione e l'accordo tra i comuni, le parrocchie, le diocesi  e il pubblico fatto di turisti e cittadini.
“Oggi iniziamo la formazione di un progetto che riguarda cammini e pellegrinaggi, per i quali verranno investiti nei prossimi tre anni circa un milione e mezzo di euro perchè ora o mai più i cammini vanno completati nella segnaletica, nella fruibilità e nella valorizzazione e animazione dei luoghi”, gli obiettivi primari sono ben chiari per i prossimi cinque anni, chiudere i cantieri e rendere i percorsi totalmente agibili, creare un sistema di servizi e segnaletica per renderli agevoli ai percorrenti, costruire un piano per l'animazione delle zone coinvolte e valorizzare il prodotto nella sua totalità restituendo il prestigio che merita alla comunità.
Il primo maggio, è quest'anno una data maggiormente significativa perché coincide con l'apertura dell'Expo, dove anche la Sardegna parteciperà per raccontare la sua vera storia e farsi conoscere per le unicità che il suo patrimonio può offrire.
“I grandi cammini religiosi e storici sono ispiratori per la costruzione di quelli più vicini a noi, come quello di Sant'Efisio caratterizzato da una forte intensità”, non poteva esprimerlo meglio l'Arcivescovo Arrigo Miglio, in quella che possiamo considerare una predica illuminante per la descrizione di un cammino che unisce “aspetti diverse della persona e della società, dove i valori fanno sistema e dove la spiritualità aiuta a visualizzare gli obiettivi possibili e raggiungibili da tutte le altre dimensioni della realtà, perché la religione crede in una  reincarnazione nella società”.
L'importanza di questa celebrazione, che si consolida anno dopo anno, deve essere supportata dalla documentazione che fa di Sant'Efisio un  personaggio storico, reale, con un vissuto eroico e non leggendario. “La rivalutazione del cammino chiede anche alle chiese un impegno costante, nel rendere i propri luoghi accoglienti e preparati per dare un'immagine adeguata della bellezza del percorso”, l'Arcivescovo di Cagliari conclude il suo intervento con un augurio importante per tutta la Sardegna che possa, grazie a questa conquista ufficializzata, dimostrare il valore per tutte le sue ricchezze.
“In realtà il dossier ha presentato la candidatura del Rito di scioglimento del voto nella convinzione che l'importanza di Sant'Efisio non si esaurisca esclusivamente nella festa del primo maggio, ma sia qualcosa di più ”  l'Assessore al Turismo  Barbara Argiolas tiene a sottolineare questo aspetto fondamentale nel progetto che ha portato alla validazione del Protocollo di intesa per la realizzazione di misure di salvaguardia del “Rito dello scioglimento del Voto e della Festa di Sant'Efisio”da parte del MIBACT. L'obiettivo è quello di creare un progetto che è della comunità che vuole preservare e proteggere le diversità del contesto culturale, artistico, religioso, storico, ambientale e paesaggistico dell'area interessata. Ogni anno il rito ricrea un ambiente di festa che conferma come la tradizione Sarda, in tutte le sue declinazioni, rappresenti qualità e autenticità uniche.
"Dopo anni di intenso lavoro, la formalizzazione del Cammino di Sant'Efisio, rappresenta un altro tassello fondamentale nel percorso di tutela e trasmissione del Rito di scioglimento del Voto e della Festa di Sant'Efisio.
Dopo la sigla del Protocollo di salvaguardia tra i cinque comuni, la Curia, il Mibact e la Soprintendenza e la candidatura all'Unesco dello scorso anno, la scommessa che ci apprestiamo a vincere è quella di rendere fruibile il percorso per i pellegrini da Cagliari fino a Nora lungo tutto l'arco dell'anno. Ottenere il riconoscimento dell'Unesco fin da quest'anno avrebbe un'importanza strategica per tutta la comunità sarda, poiché la forza che emerge da questo lavoro è quella di un territorio unito che ha saputo coniugare attorno al Rito tutto il sistema di valori, di eccellenza, di autenticità e qualità proprio della nostra isola."

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