Parla per quasi un'ora Massimo Zedda sindaco di Cagliari. Nell'Assessorato ai Lavori pubblici nel Palazzo Civico di Via Sonnino, il Primo Cittadino spiega le ragioni che la settimana scorsa hanno portato allo sgombero del palazzo di Viale Trieste n. 56 e come l'Amministrazione ha affrontato e continua ad affrontare, l'emergenza.

Le sue sono dichiarazioni che pongono fine alle tante illazioni e critiche mosse al Comune. “Ho sentito l'esigenza - ha esordito - di dire qual'è stata la dinamica che ha causato la chiusura di un tratto della Via Roma e Viale Trieste oltreché le difficoltà legate alla vita delle famiglie che vivevano nel condominio”. Quella del palazzo di Viale Trieste è una storia che parte da lontano.

La prima ordinanza risale al 24 luglio 2014 quando il Comune chiedeva all'amministratore del condominio la messa in sicurezza dell'edificio che presentava criticità dal punto di vista statico. Un'altra ordinanza di sgombero è stata poi firmata il 5 febbraio 2015 in seguito ad una perizia tecnica del CTU (Consulente Tecnico d'Ufficio) nominato dall'autorità giudiziaria e alle verifiche effettuate dai Vigili del Fuoco che, con una comunicazione del 4 febbraio, segnalavano, tra l'altro, la necessità di “Interventi urgenti per prevenire fenomeni di schiacciamento strutturale già in atto” e “Rischio crollo”. Da ciò anche le modifiche alla viabilità nella zona circostante l'edificio che malgrado stia causando comprensibili disagi alla circolazione, ha il fine primario di salvaguardare l'incolumità e la sicurezza pubblica.

“Il condominio – prosegue il Sindaco - oggi ha mandato una nota nella quale dichiara di avere una perizia che certifica che i lavori sono stati eseguiti e chiede al Comune di fare un sopralluogo per verificare le condizioni dell'immobile”. Adesso occorrerà attendere il risultato delle perizie dei tecnici che l'Amministrazione ha già incaricato. Se saranno positive nei prossimi giorni si potrà riaprire il traffico nella Via Roma e nel Viale Trieste ed eventualmente far rientrare i condomini nelle proprie abitazioni.