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Natale con Los Quinchos

Autore: Fabio Marceddu,
23 dicembre 2014, 10:20
Zelinda Roccia e “Los Niños de Nicaragua”.
Zelinda - Photo Franco Montis

Zelinda è una donna rara dal sorriso trascinante con una bellezza senza tempo che negli anni si è arricchita di tratti somatici sudamericani nonostante le profonde radici granitiche sarde.

Zelinda è una guerrigliera di pace, una donna che ha fatto delle sfide il suo pane quotidiano, che ha trasformato il sogno impossibile in realtà tangibile, e che ha messo la sua vita e il suo percorso di vita (laicamente) al servizio degli altri.

Nata a Tonara, ma cresciuta nel piccolo paese di Siniscola (La Caletta) letteralmente in riva al mare, da Madre Nuorese (Mamma Nenna) e padre Lombardo (Nino) arrivato in Sardegna al seguito di un circo a conduzione familiare di cui era capocomico, Zelinda ha orchestrato tutte le sue competenze anagrafiche e curricolari, facendole confluire nel suo Progetto “Los Quinchos” , volto al recupero e alla possibilità di creare un futuro per i “bambini da strada” del Nicaragua.

Dopo la laurea in Lettere Classiche, nei primi anni Ottanta è stata una delle fondatrici del Cada die teatro, storica compagnia teatrale cagliaritana, con cui ha varcato i confini isolani ed extraisolani, con tanti spettacoli, tra cui segnaliamo Mariposa, nel quale si calava imbragata, da altezze notevoli (Campanili, chiese o alti edifici) suonando la fisarmonica.

Durante un viaggio in Sudamerica rimane impressionata dalla condizione in cui versano i bambini del Nicaragua post-sandinista: e dopo alterne vicende (riesce ad ottenere il prepensionamento) nel 1991 fonda Los Quinchos.

Zelinda - Ph Franco MontisZelinda racconta:

Avevo visto los niños de la calle in Messico, Guatemala, paesi dove il problema c’era già da anni. In Nicaragua invece praticamente non esisteva. Il governo sandinista garantiva l’educazione, la sanità e la canasta basica, cioè il minimo alimentare. I pochi bambini che si vedevano nelle strade erano quasi tutti orfani di guerra.

Fuggiti da famiglie disgregate dalla miseria e violenza, maltrattati, violentati, i bambini di strada, provenienti anche dalle località più lontane del Paese, sopravvivono giungendo fino ai mercati delle città, soprattutto della capitale, Managua, mendicando, rubando, assaltando, svolgendo lavori inadatti alla loro età. Sottoposti a violenze e spesso a torture, riuniti in piccole bande aggressive e contrapposte, trascorrono la notte sotto i banchi dei mercati o su cartoni nel suolo, inalano vapori di colla e altre micidiali droghe e usano anche coltelli o armi per difendersi ed assalire.

Ho iniziato a lavorare nei barrios più miserabili, come il Dimitrof, dove non entra neppure la polizia, e negli asientamientos, gli insediamenti dove la gente vive in baracche fatiscenti, costruite con pochi pezzi di lamiera messi insieme o con teli di plastica neri. Gente che veniva da tutto il Nicaragua. Vedevo gli aspetti più brutali del postsandinismo. Era già passato l’ordine di ridare ai proprietari le terre che la rivoluzione aveva confiscato e ridistribuito ai campesinos. Così i grandi latifondisti scappati a Miami ritornavano e si riprendevano le terre. Quando la polizia non riusciva a mandare via i contadini, i proprietari arrivavano con le loro squadre armate, li cacciavano con la forza, loro scappavano a Managua e formavano gli asientamientos.

Oggi Los Quinchos è una struttura articolata e dinamica che si avvale dell’opera appassionata di circa quaranta tra educatori ed educatrici, psicologi, maestri artigiani, assistenti, amministrativi, tutti nicaraguensi. Si sostiene con la contribuzione della solidarietà di base, per mezzo dei Comitati e Associazioni italiane di Cagliari, dell’Adda, di Bolzano, Firenze e Brescia, i cui i volontari sono impegnati a diffondere la conoscenza del Progetto e la cultura della Pace e della Solidarietà tra i popoli. L’obiettivo è il reinserimento dei bambini nella loro società offrendo loro le opportunità finora negate sul piano dei diritti umani: il diritto di vivere serenamente la loro infanzia e la conoscenza dei loro diritti e doveri di futuri cittadini.

Anche quest'anno durante la settimana Natalizia, una serie di attività saranno organizzate dal Comitato di Cagliari, per continuare a sostenere il Progetto in occasione della presenza della sua fondatrice e creatrice Mamita (Zelinda), come la chiamano i suoi bambini. 

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