Nella Sala delle volte del Centro comunale d’arte Exmà, a Cagliari, inaugura venerdì 19 dicembre alle ore 18 Le forme della Quarta dimensione, mostra dell’artista di Maracalagonis Giosuè Marongiu.
La mostra sarà visitabile sino a domenica 11 gennaio.
Si tratta del secondo appuntamento dopo, Luce su Fibonacci e la cultura nuragica, dell’artista di Villacidro Rosanna Ferrau, delle opere degli artisti che rappresenteranno la Sardegna e l’Italia alla terza edizione della Biennale d’arte che si terrà dal 1 ottobre al 30 novembre 2015 a New York e nell’agosto del 2016 a Dubai, entrambe con la direzione artistica di Pietro Franesi.
LA MOSTRA SI PUO’ VISITARE NELLA GALLERIA IN 3D DELLA BAUFORM
“Non esistono definizioni o classificazioni che possano inserire Giosuè Marongiu in una delle tante bare che i becchini dell'arte hanno definito in questi ultimi anni.
"Il momento del confronto tecnologico sottolinea quanto forte sia il preconcetto nei confronti del "nuovo" legato alla produzione di immagini e di suoni. Questo fortissimo irrigidimento, non solo da parte dei fruitori ma anche dei produttori di forme, limita anche nell'esplicazione concettuale rendendo anacronistici gli intenti.
Laddove la macchina è solo attrezzo d'uso qui diventa anche elemento didattico -espressivo senza il quale sarebbe molto difficile storicizzare il nostro fruire.
L'esecuzione formale, rigorosa, ci vincola come non mai all'uso di strumenti adeguati. La macchina intesa come strumento indispensabile che ha tempi di ispezione rapidi, non confrontabili, apre gli orizzonti a un dialogo nei confronti della possibile ricerca di un nuovo linguaggio. Operando su spazi bi e tridimensionali dinamico-virtuali diversi da quelli consueti, con sistemi interattivi che non violano il dominio dell'immaginazione, o della trasformazione dei dati della percezione".Questo scriveva l'artista nel 1997, 17 anni fa.
Non mi interessa sapere se la computer art è nata con lui o con altri, mi interessa la sua voglia di indagare e di andare sempre oltre il certo.
Oggi continua la sua ricerca e realizza opere con le forme della quarta dimensione.
Bastano queste semplici righe per capire che ci troviamo al cospetto di quella che una volta veniva definita avanguardia.
Nessun altro artista è arrivato alle definizioni teoriche e pratiche di Giosuè Marongiu.
Lui ha scalato cime che nessun altro è ancora riuscito.
Quando ho visto le sue opere mi sono chiesto: come mai non è nei grandi musei del pianeta?
Certo nell'epoca della decorazione neo barocca e degli artisti facili lui è fuori moda.
Ma penso che anche lui abbia volutamente estraniarsi da un mondo che non comprendeva o che forse detestava.
Il merito non ha abitato nelle stanze dell'arte contemporanea da alcuni decenni.
Servi e prostitute al servizio di un'arte senza anima, senza emozioni, senza arte.
Servi di una lobby che ammiccava il nuovo potere della finanza nel mercato artistico.
Questo è accaduto e sta accadendo anche oggi.
Il mio non vuole essere un onore al merito ma il giusto riconoscimento ad un'artista a tutto tondo che riesce a dialogare con le macchine senza perdere la creatività e la voglia di stupire che solo un essere umano può avere.
Con questa mostra, dopo 25 anni di silenzio, riprendiamo insieme un cammino. sappiamo che andremo avanti, non ci interessa da dove partiamo”. (Pietro Franesi)
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