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Forma e poesia nel jazz. Concerto del duo Flavio Boltro e Leonardo Corradi

11 dicembre 2014, 17:07
Venerdì 12 alle ore 21 allo Studio d'arte Paola Frau (anziché all'Auditorium Comunale)

L'esperienza e la maestria di uno dei più titolati trombettisti del jazz Made in Italy, Flavio Boltro, e il talento emergente dell'organo hammond Leonardo Corradi: questo il biglietto da visita del duo di scena domani sera (venerdì 12) a Cagliari per il terzo appuntamento della tranche autunnale di Forma e Poesia nel Jazz, la rassegna organizzata dall'omonima cooperativa nel capoluogo sardo.

Si comincia alle 21, ma con un cambio di sede: il concerto, previsto all'Auditorium Comunale di piazzetta Dettori, si trasferisce infatti allo Studio d'arte Paola Frau, in via La Marmora, 143, nel quartiere di Castello. Biglietti a 10 euro (più 2,50 di diritti di prevendita), solo su prenotazione chiamando il numero 3271004643.

Con un padre trombettista, Flavio Boltro ha iniziato a suonare lo strumento a pistoni già a nove anni (oggi ne ha cinquantatré), prima di perfezionarsi al conservatorio di Torino. Le esperienze in quintetto con Steve Grossman, Cedar Walton e Billy Higgins, il gruppo Lingomania, la palma di miglior nuovo talento al referendum di Musica Jazz nel 1985, l'approdo in Francia, l'Orchestre National de Jazz e il sestetto dell'indimenticabile Michel Petrucciani, il quintetto con Stefano Di Battista, gli album a suo nome per la prestigiosa Blue Note (il primo, “Road Runner”, nel 1999), le felici collaborazioni con Danilo Rea, Rosario Giuliani, Gino Paoli, sono tra le tappe che scandiscono trent'anni di carriera del trombettista piemontese che un certo Wynton Marsalis ha citato tra i suoi più apprezzati colleghi di strumento.

Classe 1992, ligure di La Spezia, anche Leonardo Corradi ha mostrato presto la sua vocazione per la musica: a quattro anni comincia a suonare la batteria, a cinque il pianoforte; a dodici scopre l'organo Hammond assistendo a un concerto di Jimmy Smith, e ne rimane conquistato. Attraverso vari seminari e workshop approfondisce la conoscenza e lo studio dello strumento e del jazz per mettersi presto in luce vincendo i primi premi, registrando il suo disco d'esordio già nel 2009, e inaugurando collaborazioni con artisti come Gegè Telesforo, Rosario Giuliani, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, Francesco Cafiso, Roberto Gatto, Max Ionata, Dario Deidda, Nicola Angelucci, Rick Margitza, Kurt Rosenwinkel, Peter Bernstein e Dave Liebman. Chiamato (nel 2012) a far parte di “Generations”, tributo musicale al grande Jimmy Smith, con Tony Match alla batteria e Fred Wesley, storico trombonista dell’orchestra di James Brown, inizia a esibirsi anche all'estero.

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