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25 novembre "Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne"

31 ottobre 2014, 09:34
In scena al Teatro Impossibile "Il caso Spider boys"

Il 25 novembre del 1960tre sorelle dominicane,Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, attiviste politiche in opposizione aldittatore Rafael Leónidas Trujillovengono rapite, torturate e uccise. 17 dicembre 1999 l’Onu hadeciso di ricordare a livello internazionale la data del loro assassinio con una giornata dedicata alla lotta alla violenza di genere, accogliendo cosìla proposta nata in seno al primo Incontro Internazionale Femminista del 1980.

La violenza di genere contro le donne è la violenza diretta contro una donna in quanto tale o che colpisce le donne in modo sproporzionato. Il Comitato per l'eliminazione della discriminazione contro le donne identifica la violenza contro le donne come "ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi o possa provocare danno fisico, sessuale, psicologico o una sofferenza alle donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia in pubblico che nella vita privata."

È in questa occasione di denuncia, di allarme e di urgenza che Teatro Impossibile riporta in scena uno dei suoi spettacoli più intensi, "Il caso Spider boys", per descrivere, attraverso il racconto di una violenza, un meccanismo sociale, politico e culturale costruito sulla sopraffazione di classe e di genere. Una storia che risale agli anni dell’assassinio delle sorelle Mirabal e che purtroppo non smette di riflettere la contemporaneità.

Il caso Spider boys
di Vito Biolchini, Massimo Carlottoe Elio Turno Arthemalle
con
Elio Turno Arthemalle, Lorenzo Perra

Martedì 25 novembre ore 21

Teatro Sant'Eulalia - Vico del Collegio, 2 (quartiere Marina)

Info e prenotazioni: prenotazioni.ti@gmail.com

Costo del biglietto: 10€


Trama:
Nella Cagliari degli anni '60 una ragazza viene stuprata e quasi uccisa. Il fatto suscita scalpore in città, anche perché si sparge la voce che i responsabili del delitto sarebbero un gruppo di giovani provenienti da ottime e molto conosciute famiglie. Nessuno di loro viene condannato, ma il fatto resta impresso nella memoria dei cagliaritani. Impietoso e divertente, lo spettacolo svela i meccanismi attraverso cui la memoria e l'indignazione possano diventare merce. Merce da palcoscenico. L'attore in scena, allora, è il male, alla ricerca di un male ancora più forte che possa contrastarlo e cambiarne i connotati. Il racconto si lega apparentemente a strutture note o tradizionali ma è solo una forma della sovversione della verità. Quella senza lieto fine, quella vera, pura della vittima. L'unico personaggio che può raccontare con esattezza come si svolsero i fatti.

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