Nei giorni scorsi sono stati resti pubblici gli ultimi dati di Bloomberg New Energy Finance a riguardo degli investimenti effettuati a livello mondiale nel settore delle energie rinnovabili. Secondo l’Agenzia statunitense il sole torna nuovamente a splendere sul mercato dell’energia pulita. Infatti si registra un incremento del 16% nei primi 9 mesi del 2014, rispetto alle performance della precedente annualità, che costituisce il primo dato positivo dopo due anni di declino del settore. 

In controtendenza si attesta l’Unione Europea ed in particolare l’Italia: infatti, disaggregando i dati a livello regionale, i 28 paesi stentano a riprendere quota rispetto a quanto avvenuto nei primi anni 2000. Bloomberg attribuisce le difficoltà nel loro scarso “appeal” finanziario e l’Italia, secondo queste statistiche, rimane quello, fra i membri della Comunità, ad aver subito la maggiore contrazione, passando da un controvalore pari ad un miliardo di dollari, sino a soli 262 milioni (-75%).

La fiducia degli investitori sembra essere calata in relazione “ai tagli retroattivi a sostegno dei progetti solari esistenti”.In questo contesto emerge, dalla “'Solar O&M Europe 2014”, la mostra convegno internazionale dedicata alla gestione degli impianti fotovoltaici che si è recentemente svolta a Milano all’interno della quale le imprese leader del settore presentano le loro proposte per la manutenzione degli impianti, un interessante tendenza merceologica. Se infatti nel nostro paese, a partire dal biennio 2005 - 2006 sono stati realizzati oltre 520 mila impianti fotovoltaici, attualmente in esercizio, a seguito del calo degli incentivi e alla correlata diminuzione degli investimenti sopra evidenziata, le società che si occupano di servizi energetici hanno concentrato il loro “core business” sulla manutenzione e gestione degli impianti, per massimizzare la resa e ottimizzare gli investimenti di coloro i quali, sia fra enti privati che pubblici, sia piccole che medie imprese, hanno puntato sulla realizzazione degli impianti solari fotovoltaici.

La progressiva exit strategy dello Stato dal supporto allo sviluppo del mercato degli impianti solari fotovoltaici si è riverberata in una diminuzione del 90% del volume di affari e in un inasprimento del trattamento fiscale: se a questo si accoppia la scarsa efficienza di conversione delle radiazioni si ottiene come risultato una mancata convenienza economica nella loro installazione. In virtù delle ragioni appena esposte, per chi ha investito in impianti fotovoltaici, e per le aziende, oggi conviene puntare sulla manutenzione e gestione: il business viene quantificato in circa 350 milioni di euro all'anno.

Si pensi infatti alla necessità che i produttori hanno di ottenere energia in modo costante dal proprio impianto dalla durata media di vita pari a 25 anni: a tal fine deve essere monitorato costantemente e con tempestività, e occorrono persone in grado di effettuare attività di assistenza in modo puntuale sul territorio. Viene stimato che la manutenzione di un impianto fotovoltaico costa 20 mila euro per ogni megawatt mentre 1 megawatt genera, a seconda del conto energia con cui è stato installato, un guadagno in termini di costi dell'energia di 400/600 mila euro l'anno.

Per approfondimenti: “Solar O&M Europe 2014”

Per maggiori informazioni sullo sportello energia di Sardegna Ricerche.

Dott.ssa Marina Masala
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