Superare il gap di genere e valorizzare le differenze dando forma a una rivoluzione culturale che, partendo dall’istruzione scolastica, attraverso una riforma del linguaggio, vuole escludere ogni forma di discriminazione. Questo l’obiettivo primario del progetto “ Opportunità in rete”, promosso dall’ Assessore alle pari opportunità Barbara Cadeddu e la Presidente della Commissione pari opportunità. Elisabetta Dettori.
Si è svolto mercoledì 24 settembre 2014, nel centro comunale polivalente “ Area 3”, il primo tavolo tecnico che ha visto la partecipazione delle principali associazioni che da anni sono impegnate nel territorio per la tutela e promozione della parità dei diritti.
Hanno aderito: Annalisa Diaz, del Centro di documentazione e studi delle donne, Silvia De Simone Associazione Famiglia Arcobaleno, Olla Donatella in rappresentanza dei Pedagogisti clinici della Sardegna (AMPEC), Alessandra Sarais in rappresentanza di Donna Ceteris, Susanna Pisano in rappresentanza del Comitato Nazionale forense per le pari opportunità, Pierangela Pisu Presidente Associazione “Se non ora quando”, Diletta Mureddu del “Centro donna CGIL“.
"L’intenzione che accomuna le protagoniste - ha sottolineato l’Assessore Cadeddu - è quella di creare un laboratorio permanente, dove condividere, energie, proposte e competenze per la finalizzazione dei prossimi progetti".
La Presidente della Commissione Pari Opportunità Elisabetta Dettori ha evidenziato la necessità di sensibilizzare la cittadinanza al problema, mediante l’utilizzo di questionari mirati a sondare il contesto e ha annunciato la nascita di una commissione specifica per istituzionalizzare il linguaggio di genere.
“Il linguaggio costituisce la realtà“, dice Silvia De Simone, che rimarca l’esigenza di una modulistica più inclusiva e non discriminante, in linea con le nuove realtà familiari, come le coppie omosessuali e le coppie conviventi, attualmente discriminate dal linguaggio convenzionale.
Susanna Pisano del Comitato Nazionale Forense per le pari opportunità, segnala percentuali ancora troppo basse di presenza femminile in ambito giuridico, nonostante l’approvazione delle quote rosa, e segnala un problema di spazi e mancanza di fondi.
La necessità di una mappatura degli enti e delle organizzazioni ed il bisogno di costruire “reti” per fare progetti sono stati alcuni degli aspetti salienti del dibattito.
L’incontro si è concluso con l’impegno di tutte a non disperdere queste energie ma convogliarle verso una “progettualità esplosiva”.
In attesa del prossimo incontro, il tavolo resterà aperto anche a tutte le altre realtà sociali e culturali che vorranno offrire il proprio contributo.
Luca Spano e Francesca Adamo
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