Coordinato da Marco Noce dell'Unione Sarda, si è tenuto questo pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Cagliari il dibattito conclusivo della giornata dei lavori del Coordinamento dei Sindaci delle città Metropolitane. Coordinamento al quale hanno partecipato Piero Fassino (sindaco di Torino, presidente Anci), Massimo Zedda (sindaco di Cagliari), Luigi De Magistris (sindaco di Napoli), Virginio Merola (sindaco di Bologna), Enzo Bianco (sindaco di Catania), Marco Doria (sindaco di Genova), Dario Nardella (sindaco di Firenze), e in collegamento skipe, Renato Accorinti (sindaco di Messina).
Presente al dibattito pomeridiano il presidente nazionale dell'ANCI e sindaco di Torino Piero Fassino.
In apertura dei lavori il sindaco Massimo Zedda ha sottolineato la scelta della Sicilia prima e della Sardegna poi, rispettivamente con Catania e Cagliari, quali sedi delle ultime riunioni del Coordinamento, in quanto in queste due regioni a statuto speciale manca ancora una legge regionale che dia avvio ad un percorso di creazione delle città metropolitane, nonostante il loro inserimento nella legge nazionale.
Tema del dibattito proprio l'istituzione delle città metropolitane.
"Un grande processo di ristrutturazione dell'architettura istituzionale - come lo ha definito Fassino - Un processo che si esplica in quattro grandi fasi: la trasformazione delle province, la creazione delle città metropolitane, la riforma del Titolo quinto della Costituzione, e la conseguente ridefinizione dei rapporti con le regione, e, infine, la modifica del sistema bicamerale".
In tutto questo, il filo che collega queste quattro riforme e' il riconoscimento della centralità dei comuni nell'assetto istituzionale, la loro capacità di erogazione di servizi, la figura stessa del sindaco che diviene il naturale interlocutore nella vita dei cittadini.
Città metropolitane dunque come sistemi integrati di grandi aree di riferimento al di fuori dei loro confini amministrativi. Aree metropolitane dove convivono servizi comuni: dai trasporti alla raccolta dei rifiuti, in un processo di integrazione complessivo destinato a crescere. La Francia ha già provveduto all'istituzione delle città metropolitane, come la Germania, la Spagna e così via.
"Le questioni sono le competenze", ha evidenziato Piero Fassino, "le città metropolitane ereditano le competenze delle province, ma necessitano di una loro estensione. La creazione dunque di enti forti con competenze significative. Il primo gennaio 2015 nasceranno le prime città metropolitane, con il loro consiglio metropolitano e il loro statuto metropolitano".
"Un ente forte - continua Fassino - necessità della ridefinizione dei rapporti con le regioni e con lo stato. Gli ambiti territoriali coincidono ora con il territorio della provincia di riferimento, un ambito che andrà ridefinito, anche nella complessità dei rapporti con le altre amministrazioni comunali".
Altro tema sono le risorse e la loro adeguatezza. La città metropolitana ha bisogno di risorse significative adeguate alle proprie politiche.
Nel ribadire la centralità dei comuni in Italia, il presidente dell'ANCI ha infine evidenziato come il taglio di risorse statali ai comuni sia stato di circa 16 miliardi di euro a fronte di soli 7 miliardi di compensazione del carico fiscale locale, che dimostra come i comuni non hanno mai calcato la mano sull'imposizione fiscale locale. Un invito dunque al superamento del patto di stabilità a fronte dell'impegno di tanti comuni virtuosi che nel tempo hanno contenuto e ridotto in modo significativo le spese e le in efficienze.
"La giunta regionale ha preso in carico il problema. - ha sottolineato Cristiano Erriu assessore regionale agli Enti Locali - E' uno degli obiettivi del programma di governo regionale. La situazione sarda e' particolare per via della complessità nella gestione degli equilibri territoriali. La creazione della città metropolitana necessita di un disegno di legge che è già definito nelle sue linee essenziali e già oggetto di dibattito e di confronto con le istituzioni”.
Tre gli elementi da affrontare: gli equilibri istituzionali, la dimensione urbana e le adeguate risorse finanziarie.
La provincia di Cagliari e' molto vasta territorialmente, con contesti economici e sociali differenti e diverse vocazioni, fino ad arrivare a tre varianti della lingua sarda. Una convivenza che vede accomunati paesi che hanno anime profondamente diverse. Di qui la difficoltà di percepire un unico senso di appartenenza ad una medesima area geografica, senso di appartenenza necessario e indispensabile per far parte di una città metropolitana.
"La Regione Sardegna - ha concluso Erriu- deve tener conto del quadro nazionale e della volontà espressa dai sardi con il referendum abrogativo delle provincie. Il lavoro istruttorio sarà concluso a breve in armonia con quanto disposto dalle norme".
La necessita di legiferare il più presto possibile e' stata auspicata anche dal consigliere regionale Francesco Agus. E forte è l'esigenza di fornire ai cittadini enti che diano risposte concrete, con il superamento delle province e una riforma complessiva dell'assetto istituzionale. E' necessario creare un clima propositivo tra consiglio e giunta regionale.
"Bisogna partire dall'esistente – dice Agus - dalla cinta urbana di Cagliari, dal suo hinterland, che oggi si espande senza soluzione di continuità e che ha già una sua dimensione metropolitana, con una densità di oltre trecento abitanti per km. quadrato, in linea con la maggior parte delle città metropolitane italiane e ben al di sopra della densità di un'area che, coincidendo con la provincia di Cagliari, vedrebbe scendere la densità abitativa a poco più di 100 abitanti per km. quadrato”. Molti i sindaci presenti in sala tra i quali Mauro Contini sindaco di Quartu S. Elena e vice presidente del Consiglio delle Autonomie Locali e Walter Piscedda di Elmas.
“Quartu Sant'Elena – ha affermato Contini - terza città della Sardegna, vive già un senso di appartenenza ad un 'area vasta, che si estende senza soluzione di continuità con il capoluogo”. Il sindaco di Quartu ha sottolineato come la forte presenza di sindaci ed ex sindaci in consiglio regionale sia un elemento di impulso per una rapida conclusione dell'iter legislativo per la nascita della città metropolitana di Cagliari.
“Le prove tecniche di area metropolitana- ha affermato Walter Piscedda, sindaco di Elmas e consigliere regionale - partono da lontano, ora bisogna affrontare i problemi con urgenza e con determinazione. Non dobbiamo farci bloccare dalle criticità, non dobbiamo perdere il treno di questa grande opportunità, dobbiamo costruire, aldilà delle appartenenze politiche, un impianto legislativo che necessità di essere approvato quanto prima”
Intervento finale quello di Franco Pizzetti, professore ordinario di diritto amministrativo,che ha avuto un ruolo importante nella definizione della legge Del Rio, e che ha evidenziato il ritardo italiano, rispetto all'Europa, nella creazione delle città metropolitane. “La creazione del Senato delle autonomie e l'abolizione delle province produrranno una diminuzione consistente della classe politica, una classe oggi sopra dimensionata rispetto alla struttura sociale italiana”.
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