Comunicati stampa

Sgombero dei rifugiati. I servizi offerti per l'accoglienza

20 febbraio 2014, 08:29
Non tutti accettano le proposte di accoglienza ma per la loro salute e per le condizioni igieniche non potranno tornare a dormire sotto i portici

E' bene precisare in premessa che a seguito di notifica dello status di protezione internazionale, politico o umanitario, da parte della Questura, gli aventi diritto devono obbligatoriamente abbandonare il Centro di Pronta Accoglienza di Elmas; devono poi attendere per un periodo definibile verosimilmente in 20/30 giorni il permesso di soggiorno elettronico rilasciato dal poligrafico di Stato, che attesta definitivamente la loro condizione.  Al fine di non abbandonare persone in evidente stato di fragilità personale e sanitaria, garantire la sicurezza urbana, l'amministrazione comunale è stata chiamata a costruire insieme alle altre istituzioni (Provincia, Prefettura, Questura) una rete di protezione.
Attraverso appositi protocolli tra le istituzioni coinvolte e i soggetti dell'associazionismo privato, (Prefettura, Provincia, Comune, Caritas) e con le risorse erogate dalla RAS per l'emergenza umanitaria Nord Africa, le persone che hanno abbandonato Elmas a seguito del riconoscimento dello status sono state ospitate in un hotel cittadino per il periodo strettamente necessario alla consegna materiale del permesso di soggiorno. Da quel momento termina l'ospitalità alberghiera.
E' stato garantito loro anche l'accesso al servizio mensa presso il Centro Comunale della Solidarietà in Viale Sant'Ignazio
Al fine di garantire alle suddette persone l'accesso alle rete dei servizi territoriali  e la concreta fruizione dei diritti sociali, si è provveduto all'iscrizione anagrafica nel Comune di Cagliari, indispensabile per l'iscrizione al SSN, assegnando una residenza anagrafica convenzionale presso il palazzo comunale di Piazza de Gasperi. La residenza anagrafica diventa uno strumento fondamentale per favorire l’uscita dalla invisibilità ed il godimento dei diritti civili garantiti dalla Costituzione e la possibilità di usufruire dei fondamentali servizi rivolti a tutta la cittadinanza , consentendo l’avvio dei percorsi di reinserimento sociale necessario per il superamento delle situazioni di marginalità.

Le persone possono :

  • inoltrare richiesta di inserimento allo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati): ciò garantisce per un periodo di sei mesi le azioni di integrazione nel paese ospitante; la richiesta viene presentata presso gli uffici della Provincia;
  • decidere di partire qualora il progetto migratorio preveda il raggiungimento di altre destinazioni; si provvede, quindi, al pagamento del biglietto di viaggio e all'erogazione di un contributo per il soddisfacimento di bisogni essenziali;
  • accettare l'accoglienza predisposta dal comune nel proprio centro di accoglienza. Si è provveduto, quindi, all'allestimento di spazi deputati all'accoglienza dei titolari di status, presso il Centro Comunale della Solidarietà, luogo nel quale operano i servizi sociali del Comune, al fine di garantire un ricovero ai senzatetto e assicurare loro la possibilità di instaurare relazioni umane significative.

I titolari dello status di rifugiato hanno diritto al medesimo trattamento riconosciuto al cittadino italiano in materia di assistenza sanitaria e sociale.
Possono circolare liberamente sul territorio nazionale, possono aver riconosciuti i titoli di studio ed avere libero accesso alla formazione e al lavoro.
Gli stranieri residenti nel territorio cittadino hanno inoltre, dopo un periodo di cinque anni, la possibilità di accedere ai bandi per l'assegnazione degli alloggi disponibili (nei limiti del 10%) (legge regionale 13/89).
Si ribadisce che oltre al sostegno offerto nel momento in cui alle persone è stato riconosciuto lo status di rifugiato, quando un gruppo di persone ha deciso di non partire e non fare richiesta per l'inserimento nel sistema di protezione, occupando i portici di Via Roma, l'assessorato alle Politiche Sociali in collaborazione con la ASL8 ha potenziato il servizio di protezione notturna per offrire un riparo alle persone in condizioni di vulnerabilità sociale con forte rischio personale.
  Ad oggi un gruppo di rifugiati è ospite del Centro comunale (12 persone circa).
Tutti usufruiscono del servizio mensa e del servizio docce.
Si è provveduto nei confronti delle persone che stazionano sotto i portici, in un incontro il 17 febbraio, negli uffici della Questura, in collaborazione con il Questore, con la responsabile del servizio SPRAR, della Caritas Diocesana, a ribadire le concrete opportunità offerte:

  • possibilità di accedere al sistema di protezione;
  • possibilità di essere sostenuti, qualora decidano di partire;
  • possibilità di  accedere al centro di accoglienza.

E' stato sottolineato che non è permesso stazionare sotto i portici, che non possono occupare le strade cittadine arrecando disagi alle persone.
Nella tarda serata di ieri, il 18 febbraio, il servizio sociale del Comune è stato allertato da un volontario circa la volontà dei rifugiati che stazionavano sotto i portici presso il Palazzo municipale di andare via in cambio di una sistemazione alternativa.
Il primo gruppo è stato accompagnato dall'operatore della Caritas Diocesana e con il pullmino della stessa per incominciare a prendere posto nella stanza. In breve tempo i ragazzi sono tornati sotto i portici affermando che la sistemazione individuata non era secondo la loro opinione adeguata. L'intervento si è concluso con un'effettiva impossibilità ad attivare l'accoglienza per il rifiuto da parte dei potenziali beneficiari.
Nella mattinata odierna, richiesto dalla Polizia Municipale per motivi di igiene pubblica, il servizio sociale comunale si è recato nuovamente sotto i portici dove era in corso  l'opera di rimozione delle masserizie e pulizia della pavimentazione per il ripristino di adeguate condizioni igieniche
I giovani stranieri sono stati invitati dalla Polizia Municipale a raccogliersi nella Piazza Matteotti dove hanno potuto esprimere dubbi sulla ipotesi di sistemazione presso il Centro. Hanno anche affermato di volere lasciare la Sardegna purché potessero essere inseriti nel programma SPRAR.
Veloci contatti telefonici con la Provincia hanno dato loro la possibilità di essere immediatamente ricevuti, negli uffici competenti, per poter fare l'opportuna richiesta.
Si sono recati presso gli uffici della Provincia di Via Cadello accompagnati da volontari presenti sul posto che hanno dato la loro disponibilità a fare da interprete.
Hanno comunque manifestato la volontà di ritornare a dormire nella via Roma non accettando la soluzione proposta, ma tale possibilità è da escludere a tutela delle loro condizioni di salute e igiene.
La responsabile del servizio SPRAR ha riferito che negli uffici si sono presentati numerosi ragazzi ma solo uno di loro ha presentato la richiesta.

Non è stato ancora inserito nessun commento. Vuoi essere il primo?

Inserisci un commento

Devi effettuare il Log-in o Registrarti per poter commentare