Rossella Faa ed Elio Turno Arthemalle tornano in scena con "Predi Antiogu e sa Perpetua".
Commedia dialettale ambientata a Masulla, liberamente tratta dal monologo "Sa scomuniga de Predi Antiogu" di Anonimo del 1800.
Nella prima metà dell’800 una commissione governativa viene incaricata di predisporre i dati sulle decime Sarde destinate alla chiesa (che pare siano più alte di quelle destinate al governo).
Questa novità solleva molte polemiche all’interno del mondo ecclesiastico.
Nel 1850 il vescovo di cagliari, monsignor Emanuele Marongiu Nurra, lancia una scomunica contro tale commissione governativa.
Il governo impone al prelato di ritirare la scomunica pena l’esilio, ma lui non la ritira e preferisce ritirarsi nello stato pontificio.
Il 15 aprile del 1851 esce la legge che regola le decime.
le canoniche dei grossi centri urbani non ne risentono troppo,
ma i preti dei piccoli centri rurali si trovano improvvisamente in ristrettezze economiche e, se vogliono sopravvivere, devono adattarsi alla nuova situazione e guadagnarsi il pane lavorando.
In questo contesto nasce la storia di Preidi Antiogu, Arrettori de Masuddas e nostro protagonista che, per non morir di fame, è costretto a diventare allevatore di capre e di pecore.
La prima edizione a stampa del poemetto esce nel 1879 con il titolo “famosissima maledizioni de s’arrettori de Masuddas” di mano anonima.
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