Parte 1 di 2

E’ interessante studiare le mutazioni che, nella storia, ha subito il concetto di padre.
Il ruolo stesso della figura genitoriale maschile si è di molto modificato nel corso dei secoli, tant’è vero che l’immagine che i media propongono del padre contemporaneo: sollecito, premuroso, più “accomodante” rispetto alla madre e, comunque, sempre molto presente nella vita dei figli, mal si accorda con l’austera rappresentazione di un tempo. Segno di una diversa sensibilità, di un nuovo e moderno modo di vivere la propria paternità, più consapevole e più completo.

Il padre vecchio stampo, che si profilava nella vita della prole solo per punire, o per elogiare nel migliore dei casi, spesso per imporre decisioni dall’alto che non prevedevano una controparte, ebbene, è decisamente obsoleto.
Si assiste, viceversa, all’ascesa del padre-amico, esaltato nelle fiction televisive, nelle canzoni, sulle riviste. Eppure, anche se è facilmente riscontrabile come questa piccola rivoluzione familiare e sociale sia relativamente recente – è sufficiente interrogare genitori non giovanissimi e nonni, per avere conferma di ciò – la Festa del Papà, in quanto tale, non è affatto una “invenzione” degli ultimi anni, al contrario è una ricorrenza centenaria esattamente come la omologa Festa della Mamma.

Essa ebbe origine negli Stati Uniti, a Fairmont, West Virginia, per la precisione il 5 Luglio 1908. Tuttavia, si trattò di un festeggiamento solitario, organizzato dalla chiesa metodista locale. Ma, evidentemente, i tempi erano comunque maturi per una “istituzionalizzazione” della Festa. Infatti, una intraprendente signora dello stato di Washinghton – Sonora Smart Dodd – si adoperò affinché la ricorrenza diventasse un appuntamento annuale fisso, ispirata, a quanto raccontano le cronache, da un sermone ascoltato in chiesa in occasione della Festa della Mamma. La prima, ufficiale Festa del Papà fu celebrata in data 19 Giugno 1910 a Spokane, Washinghton, giornata scelta in quanto vi cadeva il compleanno del padre della signora Dodd. La ricorrenza si estese, in seguito, a moltissime nazioni del mondo, con varianti relative alla data.

In Italia, così come in altri Paesi di tradizione cattolica, si predilesse il 19 di Marzo perché in questo giorno si ricorda San Giuseppe, padre putativo di Gesù e, quindi, archetipo di papà ideale, amorevole e saggio. La consuetudine prevede che l’augurio al proprio genitore sia accompagnato da un piccolo dono che, nel caso di bambini in età scolare, si concretizza in “letterine” o “ricordini” fatti con le proprie mani su indicazione dei maestri. In alcune zone dell'Italia meridionale, inoltre, il 19 Marzo è occasione per la preparazione di dolcetti tipici.

Per dare risalto a questa celebrazione, in verità un pochino in ombra rispetto a quella dedicata alla Mamma, la biblioteca comunale di via Newton ha predisposto un interessante percorso bibliografico e multimediale interamente dedicato al rapporto padri-figli.
Vediamo qualche esempio.