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Il Diritto e il suo rovescio. Teatro musica e racconti

16 marzo 2009, 16:38
Dal 18 marzo tre puntate che si intrecciano l’una con l’altra, un “percorso” drammaturgico progettato da Anna Zapparoli e Guido De Monticelli.

Studio per la messa in scena di uno spettacolo in tre serate tra teatro, musica e racconti

Drammaturgia
Anna Zapparoli e Guido De Monticelli

Regia Guido De Monticelli
Musiche Rossella Faa

Elementi scenici e di costume
Pietro Rais e Arianna Caredda

Regista assistente
Rosalba Ziccheddu
con
Maria Grazia Bodio, Lia Careddu
Corrado Giannetti, Paolo Meloni, Isella Orchis,
Cesare Saliu, Maria Grazia Sughi

Si ringrazia Mario Borciani per la canzone Boreddu Zoroddu

Tre puntate che si intrecciano l’una con l’altra, un “percorso” drammaturgico progettato da Anna Zapparoli e Guido De Monticelli, che ne cura anche la regia.

Il diritto ed il suo rovescio del Teatro Stabile della Sardegna riparte il 18 marzo, proponendo per tre settimane, al Teatro Club di Cagliari (via Roma 275), l’intera trilogia (La giustizia perduta, Alla ricerca del giudice giusto, La giustizia ritrovata) per chiudere il 15-16-17 aprile, proponendo le tre puntate una di seguito all’altra.

Mercoledì 18 marzo ore 17.00
Giovedì 19 marzo ore 10.30
Venerdì 20 marzo ore 21.00

“Il tema della giustizia e della sua continua messa in discussione, è un argomento quanto mai attuale in questi tempi” sottolinea Antonio Cabiddu, presidente del Teatro Stabile della Sardegna. La ricerca è nata partendo dalla figura di Sebastiano Satta: guidati dallo scrittore-poeta, e utilizzando materiali differenti, come i testi di famosi giuristi, opere di fantasia (tra le quali Sangue dal cielo, di Marcello Fois, che in autunno verrà messo in scena proprio dal Teatro Stabile della Sardegna) e i condaghes, si è voluto mettere in scena la Giustizia, come regolatore fondamentale della vita civile, presupposto insostituibile dei codici comportamentali. Nel contempo, si è voluto considerare anche il suo rovescio, la giustizia che diviene strumento di difesa non del debole ma dei privilegi e degli abusi.

Il diritto e il suo rovescio si presenta come una ricerca drammaturgica che fonde i testi classici e contemporanei del teatro, della letteratura e della storia giuridica con gli usi e i costumi della Sardegna. Il frutto di questo lavoro godibile permette di trattare una materia “difficile” in maniera piacevole, leggera ma non superficiale; l’interpretazione degli attori, che alternano personaggi ora drammatici ora ironici, è arricchito dalle splendide musiche di Rossella Faa, che coniuga la tradizione musicale sarda a quella balcanica, dando vita a sonorità epiche e coinvolgenti. Una colonna sonora perfetta (di cui fa parte la brillante Boreddu Zoroddu di Mario Borciani) per questa narrazione immersa in un tempo e in uno spazio indefiniti, e dunque universale.

CALENDARIO
La giustizia perduta
18-19-20 marzo 2009
15 aprile 2009

Alla ricerca del giudice giusto
24-25-26 marzo 2009
16 aprile 2009

La giustizia ritrovata
1-2-3-17 aprile 2009

Il costo del biglietto è di 6 euro.

LA GIUSTIZIA PERDUTA
La giustizia perduta, ovvero il sopruso perpetrato nel nome del diritto; e l’eterna arguzia del popolo costretto a escogitare le più fantastiche vie per ribaltare l’ingiusta legge dei potenti. La vicenda si dipana a partire da alcuni suggestivi miti sardi di fondazione, che - come i miti di fondazione di ogni civiltà del mondo - favoleggiano dell’età dell’oro: “passavamo sulla terra leggeri”, cantano gli attori con le parole di Sergio Atzeni. Ma questa felicità è destinata a essere dolorosamente interrotta dall’arrivo degli “uomini del mare”, che precipita l’isola nella discordia, e nella Storia; fanno irruzione sulla scena i Condaghe altomedioevali, registri conventuali, col loro brulicare coloratissimo e spassoso di liti, cause, querele, attinenti a divisioni di terre, proprietà di animali e di servi, in cui giustizia è sommariamente somministrata – con gran guadagno del giudice medesimo – ai potenti e alle abbazie, ma non ai poveracci: il porcaio Boreddu Zoroddu si vede implacabilmente derubato del suo da giudici e priori, e decide, per trenta porci, di farsi bandito: l’ingiustizia perpetrata in nome del diritto semina dunque nuova ingiustizia.

Il progetto drammaturgico svaria con libertà attraverso materiali letterari eterogenei, da Atzeni ai Condaghe citati sopra alle Fiabe sarde raccolte da Francesco Enna ad alcuni passi poetici tratti da Memoria del vuoto di Marcello Fois; il tutto incorniciato dal prologo del Cerchio di gesso del Caucaso, che delle due serate successive sarà argomento centrale, e sorretto da una importante componente musicale curata da Rossella Faa con un contributo di Mario Borciani.

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